Pressing di Lega e M5s su Tria per la manovra economica Salvini, rispetteremo tutti gli impegni con gli italiani

in foto Matteo Salvini

Roma – Di soluzioni, per ora, non ce ne sono. Veti, paletti e rivendicazioni invece sono tutti sul tavolo di palazzo Chigi, riunito per l’ennesima volta sulla manovra economica.

Tra un mese tocca alla legge di Bilancio vera e propria

I tempi stringono, entro dieci giorni il governo dovrà presentare l’aggiornamento del Def e del quadro programmatico delle riforme.

Passaggio obbligato dall’era degli annunci a quella dei fatti

Il vertice convocato per il pomeriggio, cui partecipano il premier Giuseppe Conte, i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri dell’Economia Giovanni Tria e degli Affari europei Paolo Savona si protrae fino a tarda serata.

I punti fermi ci sono, si discute per lo spazio riservato a ciascuno

Tenendo presente che Tria vuole fissare il deficit al 1,6% del Pil, mentre M5s e Lega puntano ad andare oltre, auspicando un numero vicino al 2% che consentirebbe più ampi spazi di manovra per realizzare i punti chiave del programma elettorale, flat tax, reddito di cittadinanza, pace fiscale, pensioni.

Calcolatrice alla mano, la discussione – innanzitutto politica, oltre che economica – è ancora in corso e lo dimostrano le dichiarazioni delle ultime ore. Dopo i paletti incrociati posti su reddito di cittadinanza e flat tax dai leghisti e dai pentastellati, Luigi Di Maio in visita a Milano sposta l’obiettivo su un altro punto che sta molto a cuore all’alleato di governo, la pace fiscale, che nel Carroccio vorrebbero “il più ampia possibile” .

“Il M5S non è disponibile a votare condono 

Quindi, se stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio – ha aggiunto – siamo d’accordo. Se invece parliamo di condoni, non siamo assolutamente d’accordo, perché abbiamo già visto per anni i governi Renzi e altri fare scudi fiscali che hanno creato solamente un deterrente e hanno fatto sempre pensare che in questo Paese una via d’uscita all’evasione ci potesse essere“.

“Bello e proficuo lavoro per far crescere l’economia italiana

La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo e lo sappiamo sia noi che la Lega“. Un promemoria per l’esperto di pensioni del Carroccio, Alberto Brambilla, che aveva evidenziato come le minime a 780 euro potessero far saltare il sistema.

Ma in serata, quando il vertice di Palazzo Chigi è ancora in corso, è Matteo Salvini a mandare un messaggio all’alleato con una dichiarazione. “Rispettando gli impegni presi con tutti, a partire da quelli con gli italiani, su tasse, pensioni, reddito di cittadinanza e maggiori posti di lavoro” assicura il leghista.

Costantemente al lavoro per assicurare riforme necessarie e coraggiose

A chiarire il quadro arriveranno, tra qualche giorno, i dati Istat sul prodotto interno lordo, che consentiranno di aggiornare il quadro dei conti.

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