Dalla pace fiscale al reddito di cittadinanza: le conseguenze della manovra penteleghista. Salvini: “Non piace all’Ue? Andiamo avanti, non si torna indietro”

Ai mega-cantieri saranno preferiti i piccolo interventi. L'assegno da staccare per i disoccupati che si impegnano realmente a cercare un lavoro arriverà l'anno prossimo

Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse 11-09-2018 Roma, Italia PoliticaConferenza Stampa dopo CDMNella Foto: Giuseppe Conte con Matteo SalviniDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

ROMA – La pace fiscale ci sarà, ma solo per i ‘piccoli’ debitori: sarà accessibile a chi ha cartelle esattoriali o un contenzioso con il fisco per importi inferiore a 100mila euro ed entro il secondo grado di giudizio. Diverse le ‘conseguenze’ della legge di bilancio approvata ieri dall’esecutivo giallo-verde. Con la prima manovra il governo, almeno in parte, è riuscito a concretizzare quanto annunciato in campagna elettorale.

Reddito cittadinanza

I Cinque Stelle vogliono mantener fede al loro impegno: ci sarà pure il reddito di cittadinanza. Ai disoccupati che si impegnano attivamente a cercare un lavoro entro il 2019 sarà staccato un assegno

‘Taglio alle camere’

Nel Def è stata confermata la volontà dei pentaleghisti di ridurre il numero di deputati (da 630 a 400) e di senatori (da 315 a 200).

Primo ‘colpo’ alla Fornero

Pensioni. Era (ed è ) un pallino di Salvini: abolire la ‘Fornero’. Il primo passo per demolire la legge varata dal governo Monti è stato compiuto. L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha introdotto la quota ‘100’, ma con dei ‘paletti’: serve una contribuzione minima di 41 anni e mezzo e un’età non inferiore ai 62 anni.

Piccole opere

Ai mega-cantieri si preferiscono i piccoli interventi, soprattutto connessi al settore ‘viabilità’. E’ chiaro che il governo nella manovra non vuole puntare sulle mega-opere, ma dare credito ai lavori ‘medi’, capaci di rilanciare il territorio: e a disposizione ci sarebbero già 118 miliardi di euro.

Le aliquote si ridurranno progressivamente. Da cinque passeranno a tre per piccoli imprenditori e professionisti. L’obiettivo è raggiungere quota due: un’Irpef da 23 percento per chi ha un reddito inferiore ai 75mila euro, e da 33 percento per chi guadagna di più.

Di Maio tranquillo

Luigi Di Maio ieri sera, festeggiando in piazza per il risultato ottenuto, ha detto di non preoccuparsi delle reazioni delle borse. E’ sicuro che i mercati capiranno la manovra votata dall’esecutivo.

Le bordate dall’Ue

Le prime bordate, però, arrivano dall’Ue. Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici, ha definito la legge di bilancio italiana “fuori dai paletti”.

In una sua intervista rilasciata a Rmc Info e Bfm Tva preannunciato che, verosimilmente, “il deficit strutturale” del Belpaese “aumenterà. “La mia riflessione di stamattina è semplice: non abbiamo alcun interesse ad aprire una crisi tra l’Italia e la Commissione, ma non abbiamo neanche interesse a che l’Italia non riduca il suo debito pubblico, che rimane esplosivo. Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta – ha sostenuto Moscovici, –  il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”.

Le reazioni del Carroccio

“La Ue boccia la manovra? Noi andiamo avanti, tiro dritto”. Non torna in dietro il leader della Lega.  “Il diritto alla salute, alla vita, alla pensione e al lavoro degli italiani viene prima delle minacce europee – ha dichiarato Salvini. – Prima dei colpi di spread e a qualsiasi ragionamento di qualche commissario europeo”.

L’intervento del premier

Tecnico l’intervento di Giuseppe Conte: “Punteremo molto sugli investimenti. La spesa che abbiamo prefigurato sarà destinata per la maggior parte agli investimenti: realizziamo il piano di investimenti pubblici più consistente mai realizzato e previsto in Italia, parliamo di 38 miliardi spalmati in 15 anni, cui andiamo ad aggiungere altri 15 miliardi nel prossimo triennio”. “Ieri – ha continuato il premiere – ho sentito il capo dello Stato, sia prima che dopo il Cdm: l’ho cercato per illustrargli le deliberazioni che avremmo adottato in Consiglio. Gli ho esposto nel dettaglio le linee della manovra, lui ha ascoltato con interesse”

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