Molestie, la consigliera di Trump Conway rivela: “Io vittima di aggressione sessuale”

La consigliera del presidente ha svelato una brutta storia del passato

Kellyanne Conway (foto Nicholas Kamm / AFP)

Washington (LaPresse/AFP) – Kellyanne Conway, alta consigliera del presidente americano Donald Trump e uno dei volti più noti dell’amministrazione, ha rivelato di essere stata vittima di aggressione sessuale. Durante un’intervista a Cnn, Jake Tapper parlava con lei delle posizioni del presidente Donald Trump sulla nomina del giudice conservatore Brett Kavanaugh alla Corte suprema, accusato da varie donne di molestie sessuali. “Sento molta vicinanza, francamente, per le vittime di aggressione sessuale, molestie sessuali e stupro”, ha detto Conway, prima di fare una pausa per schiarirsi la voce. “Sono una vittima di aggressione sessuale. Non mi aspetto che il giudice Kavanaugh, o Jake Tapper, o Jeff Flake, o chiunque altro, sia chiamato a rispondere di questo. Ognuno dev’essere responsabile della propria condotta”, ha detto, visibilmente agitata.

La consigliera del presidente ha svelato una brutta storia del passato

Tapper, che sembrava preso alla sprovvista, ha risposto: “E’ la prima volta che la sento parlare di qualcosa di così personale, e mi dispiace”. La consigliera ha detto: “L’ho appena fatto”. Tapper l’ha poi interrogata sul suo lavoro per Trump, visto che lui è stato accusato da oltre 10 donne di molestie sessuali. Ma Conway ha risposto che non tutto va ricondotto al presidente. Trump venerdì ha ordinato un’indagine dell’Fbi sull’accusa di aggressione sessuale rivolta a Kavanaugh, dopo che il Senato ha rinviato l’udienza di conferma per consentirla e dopo che in precedenza aveva dichiarato che non fosse necessaria.

L’annuncio è arrivato il giorno dopo la drammatica audizione in senato di Kavanaugh e di Christine Blasey Ford, la donna che l’ha accusato di aver tentato di stuprarla. Almeno tre donne lo hanno accusato di molestie sessuali mentre era ubriaco, alle scuole superiori e all’università. I repubblicani hanno fretta di approvare la nomina, che farà pendere la Corte suprema verso posizioni fortemente conservatrici. Temono infatti di perdere il controllo di almeno una delle due Camere al Congresso, alle elezioni di metà mandato.

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