Berlusconi spariglia: “Governo salterà e il centrodestra vince le elezioni”

La profezia del Cav: "Salvini non può spiegare agli elettori che sta facendo quello che aveva promesso. Andremo da soli al governo"

LaPresse - Paolo Giovannini

MILANO – C’è chi pensa di avere nove vite, come i gatti. C’è chi pensa di averne addirittura una in più. E poi c’è Silvio Berlusconi, che non pensa mai che il suo ciclo politico possa prima o poi finire. “Andremo a nuove elezioni in cui il centrodestra, a mio parere, avrà la maggioranza assoluta e potrà andare da solo al governo“, parola del Cav. Che Salvini sia favorevole o meno, non importa. Intanto Berlusconi l’ha detto. Ed ora la palla passa al segretario della Lega.

La profezia di Berlusconi: “Il governo salterà per aria”

Come può fare Matteo Salvini a spiegare a tutti gli elettori che sta facendo il contrario di quello che aveva promesso”, dal palco della convention di Forza Italia Silvio Berlusconi manda un messaggio chiaro al capo del Carroccio. Prova a sparigliare: “Credo che tutto salterà per aria e si andrà ad elezioni nuove, in cui il centrodestra avrà la maggioranza assoluta e potrà andare da solo al governo“. Il tentativo del Cav è evidente. Benché i numeri non siano dalla sua parte, basta guardare gli ultimi sondaggi, Berlusconi sa che esiste un elettorato moderato di destra e prova a tenerselo stretto. E prova a spaccare l’asse Lega-5 Stelle, che stando agli ultimi sondaggi supera il 50% dei consensi.

Mara Carfagna: “Non voglio fare il partito di Bannon”

Sicuramente furbe le parole di Berlusconi. Perché se Salvini risponderà picche, vorra dire che il centrodestra unito non esiste più. E provocherebbe tanti problemi. Se risponderà positivamente, rischierebbe di sottostare a un diktat e soprattutto inasprirebbe i rapporti con i pentastellati. Ma anche le parole di Mara Carfagna, “non voglio fare il partito di Steve Bannon“, confermano la chiave di lettura. Il tentativo, forse l’ultimo, di Forza Italia di tenersi stretti gli elettori moderati di centrodestra e restare determinante negli equilibri politici.

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