Def alla prova del Parlamento, Tria apre le audizioni

Entro il 20 ottobre il governo dovrà varare la manovra e trasmetterla alle Camere

Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

ROMA (AWE/LaPresse) – Si parte martedì con Giovanni Tria che affronta le commissioni Bilancio di Camera e Senato. Protagonista la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza che, dopo ritardi e polemiche, affronta la prova del Parlamento.

Esame di sbarramento per il Def

Un esame che porta con sé un sostanzioso allungamento dei tempi, con il Nadef approvato il 27 settembre dal Consiglio dei ministri. Ma trasmesso solo giovedì 4 ottobre alle Camere. Poco meno di una settimana, quindi, per esaminare il Documento, con in previsione un tour de force per licenziarlo.

Aperte le audizioni, Tria affronta le commissioni Bilancio di Camera e Senato

Sarà proprio il titolare di via XX Settembre a presentare il Nadef alle 10 nella sala Mappamondo di Montecitorio. Poi sarà la volta di Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d’Italia, e dei rappresentanti di Istat e Corte dei Conti. Il più atteso resta Giuseppe Pisanu, presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio che sarà ascoltato in serata, alle 20.15. Il Nadef è atteso in aula giovedì 11 ottobre per il voto delle risoluzioni, mentre una votazione a parte sarà riservata alla richiesta di deviazione temporanea dal percorso verso il pareggio di bilancio, che dovrà essere votata a maggioranza assoluta.

Le scadenze dell’esecutivo per approvare la manovra

E dal Nadef alla legge di bilancio il percorso è breve, ma già si preannuncia tortuoso. Entro il 20 ottobre, infatti, il governo dovrà varare la manovra e trasmetterla alle Camere. Il passaggio più importante resta però quello dell’invio all’Europa del documento programmatico di bilancio relativo al 2019, che dovrà prendere la strada per Bruxelles il 15 ottobre.

L’Unione avrà quindi due settimane per dare un giudizio sull’ex finanziaria, ma, prima del verbo della commissione Ue, saranno Moody’s e Standard and Poor’s, le agenzie di rating, intorno al 29 ottobre, a valutare quale impatto potrebbe avere il deficit del 2,4 per cento sulla solidità e la solvibilità dei titoli italiani sul mercato finanziario. Un passaggio importante tanto da essere considerato, almeno fino a qualche giorno fa, decisivo per il ministro dell’Economia.

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