Truffa sul bonus ‘renziano’: otto denunce e un maxi sequestro

Le indagini hanno consentito di verificare l'esistenza di oltre duemila false assunzioni

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

FOGGIA – La guardia di finanza del comando provinciale foggiano ha eseguito questa mattina un maxi sequestro nei confronti di 8 imprenditori locali. Il provvedimento ha riguardato beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie per un totale di 1 milione e mezzo di euro.

Operazione ‘Bonus’

È stato emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Foggia nei confronti di otto imprenditori operanti nel settore dei servizi. Per loro è scattata la denuncia per indebita compensazione. L’operazione denominata ‘Bonus’ rappresenta il risultato di indagini coordinate dalla locale procura della Repubblica e ha consentito individuare un articolato sistema di frode ai danni dello Stato. Un meccanismo di compensazione delle imposte sulla base del bonus 80 euro spettante a quei lavoratori con un reddito inferiore a 26mila euro annui. In campo, dunque, i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria che hanno azionato delle verifiche capillari nei confronti di un consulente del lavoro.

Assunzioni fasulle e importi mai anticipati alla base dell’attività

Grazie a queste si è potuto accertare che, a seguito delle trasmissione di dichiarazioni telematiche per conto di 8 aziende, era stato omesso il versamento di imposte dovute allo Stato. Una situazione assurda, un meccanismo ben preciso che, però, è andato evidentemente oltre ogni immaginazione. Se è vero che, ad attirare l’attenzione degli investigatori, sono stati gli oltre 2100 dipendenti per i quali i titolari delle imprese sostenevano di aver anticipato, negli anni 2016 e 2017, l’incriminata somma di 80 euro mensili.

Da quel momento le fiamme gialle hanno potuto con appurate verifiche rilevare che per quei lavoratori l’assunzione era in realtà fasulla. E che, di conseguenza, gli imprenditori coinvolti si erano indebitamente appropriati delle somme relative al citato bonus, poi quantificate in un milione e mezzo di euro. Ecco dunque spiegato il provvedimento di sequestro emesso nelle prime ore di questa mattina su richiesta della locale procura della Repubblica. Una manovra che consentirà il recupero di tutte le somme non versate all’erario.

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