ROMA – “Enrico Letta non ha paura delle nuove idee, il che è esattamente ciò che serve al Paese, al Partito democratico e all’Europa”. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervistato da ‘la Repubblica, vede nell’arrivo di Letta alla segreteria del Pd “una risposta al massimo livello di autorevolezza alla grave crisi nella quale è entrato il partito”. “Che consigli darei a Enrico per rilanciare un Pd dilaniato? Dopo il Covid non torneremo al mondo di prima, molte cose cambieranno per sempre e questo vale anche per i partiti – sottolinea Sassoli -. Servono nuove forme di selezione, partecipazione e decisione. Soprattutto servono idee. La pandemia è il nostro deserto e per attraversarlo serve una grande tenda dove tutti si sentano bene”. Tenda, spiega il presidente del Parlamento europeo, “che accolga i progressisti, tutti coloro che vogliono rafforzare la democrazia, lottare contro le ingiustizie, difendere i nostri valori e aiutare l’Unione a costruire una sovranità europea. Servono pluralismo e laicità. E dobbiamo metterci subito in cammino, perché le truppe chiuse in caserma fanno solo casino”.
Parlando del Pd, poi, Sassoli sottolinea la necessità che il parito “torni nel nord, dove non basta vincere qualche città per dire di avere capito il travaglio di un tessuto industriale schiacciato dall’idea di piccola patria. Serve un partito che torni al sud, dove la domanda assistenzialista certifica gli errori di pianificazione del passato”. “Serve un partito – prosegue – che non si accorga delle donne solo quando se le dimentica. Serve uno ‘shock di equità’, perché anche la pandemia non è uguale per tutti e milioni di italiani sono passati dal ceto medio alla soglia di povertà. Il Pd deve ascoltare le istanze della povera gente. L’inquieta società italiana non vuole scassare tutto, ma chiede passi in avanti. Dobbiamo fare di tutto perché questo avvenga”.
(LaPresse)