Coldiretti: “Con il cambio di clima la spesa per il gelato vola a 3 miliardi”

Prevale su tutti il gelato artigianale

Foto Lapresse - Matteo Corner

MILANO – Il cambiamento del clima con la tendenza al surriscaldamento fa volare a 3 miliardi di euro i consumi di gelato nel 2018. Che ha fatto registrare temperature di 1,58 gradi superiori alla media del periodo e si è classificato al primo posto in Italia fra quelli più roventi dal 1800. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’apertura del salone internazionale di gelateria, pasticceria e panificazione artigianali ‘Sigep’ a Rimini.

Una tendenza in atto ormai da diversi anni che – sottolinea la Coldiretti – ha provocato una progressiva destagionalizzazione dei consumi. Nonostante l’estate resti la stagione privilegiata per coni e coppette.

Prevale su tutti il gelato artigianale

Il risultato – precisa la Coldiretti – sono un consumi annuali di 6 chilogrammi a testa e quasi 40mila le gelaterie dove si stima lavorino oltre 150mila addetti. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – sottolinea la Coldiretti – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa”. Che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano. Rilevante in Italia – precisa la Coldiretti – è anche l’impatto sull’indotto, con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime.

Va per questo sottolineata – evidenzia la Coldiretti – l’importanza della frutta e del latte freschi italiani. Nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità. Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie. Che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala.

Nelle agrigelaterie – continua la Coldiretti – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta. Che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali. Che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente. In epoca moderna – conclude la Coldiretti – la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze. Con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti. Anche se fu il successo dell’export’ in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana. Con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.

(LaPresse)

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