MILANO – “Quando sono arrivato alla Juventus ho capito che le cose sarebbero cambiate. La Juventus ti aiuta a crescere e diventare un uomo in tutte le cose che vuoi fare. Impari molte cose senza accorgertene”. Moise Kean, rivelazione della stagione della Juventus, si confessa in un’intervista a ‘SoccerBible’.
Gli obiettivi del giovane Kean
“Tecnicamente sono migliorato, ma la mia ambizione è di migliorare ogni giorno sempre di più. Sono consapevole del fatto che indosso una maglietta che comporta delle responsabilità, ma non è un peso. Sono concentrato sul mio percorso”, ha spiegato il giovane attaccante dei bianconeri e della Nazionale. “Sono sicuro che al momento non ci sono altre squadre che possono aiutarmi a migliorare nel modo in cui la Juventus può farlo. Sono nato qui e ho quasi sempre indossato la maglia bianconera. Ovviamente non so cosa mi riserva il futuro, ma quello che è sicuro è che darò sempre il massimo”.
La nascita di un talento e il supporto della famiglia
“Se ho sempre voluto giocare come attaccante? No, in realtà avevo in mente qualcos’altro”, ha poi svelato. “Volevo giocare come centrocampista, anche se mio padre non ne era contento. ‘Devi indossare la maglia numero nove’, diceva sempre. Ha anche minacciato di non portarmi agli allenamenti… Posso dire ora che aveva ragione”. “La famiglia è importante nella vita di un giovane calciatore? Assolutamente. È anche grazie alla mia famiglia che sono arrivato a questo livello. Impegno, dedizione, temperamento sono tutte cose che ho imparato in casa”, ha proseguito. “Mia madre voleva che prima studiassi, ma non è facile combinare le due cose. Alla fine il mio desiderio di diventare un giocatore di calcio a tutti i costi ha prevalso su tutto il resto. Mia madre è orgogliosa del mio percorso e non avrei mai potuto farcela senza la mia famiglia”.
Il punto di riferimento è CR7
Sul compagno di squadra Ronaldo: “Quando ci alleniamo, cerco di osservare tutte le cose che fa, dal suo atteggiamento in campo alla sua voglia di giocare, di allenarsi e di essere sempre pronto. Allenarsi con grandi campioni ha benefici che non puoi sottovalutare. Se gli ho chiesto consigli? In realtà no, non sono il tipo per farlo, ma osservo e poi provo ad applicare ciò che ho imparato sul campo”, ha proseguito Kean che ha poi parlato dei suoi modelli: “Drogba è stata sicuramente una fonte d’ispirazione. Mi piaceva molto, era uno dei miei idoli. Quando ero più giovane, mi piaceva Mario Balotelli, specialmente durante il suo periodo all’Inter. Anche Mario è stato una fonte d’ispirazione per me”.
Il sogno di vincere la Champions
Quanto alle ambizioni per il futuro, “penso che la più grande sia ben nota: vincere la Champions League. Ma ciò che ti insegnano alla Juventus è dare sempre il massimo in ogni sfida”. L’attaccante ha anche parlato della Nazionale: “Non mi sarei mai aspettato la chiamata. Ero a Ferrara con l’U21, subito dopo la partita contro l’Inghilterra. Di Biagio venne da me e mi disse che dovevo unirmi alla nazionale maggiore. Potete immaginare la mia emozione. Ho debuttato in Belgio contro gli Stati Uniti, entrando nel secondo tempo e penso di aver fatto bene. Indossare la maglia azzurra – ha aggiunto – è la somma di tutto ciò che ho imparato: devi essere sempre pronto, allenarti duramente ogni giorno. È stato un momento molto importante nella mia carriera”.
(LaPresse)