Confindustria: Italia a zero crescita e a rischio recessione. Gualtieri sdrammatizza e guarda all’Europa

Ma nonostante ci sia l’SoS lanciato da Confindustria il governo vede "aspetti positivi in termini di ridistribuzione dei redditi da una limitata rimodulazione Iva"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Gualtieri, Luciana Lamorgese, Stefano Patuanelli, Giuseppe Conte

ROMA – Confindustria lancia l’allarme: Italia a zero crescita e a rischio recessione. E lo fa dal proprio Centro studi sottolineando che “in caso fosse confermato il rialzo di Iva e accise, gli economisti stimano che il Pil rimarrà fermo sia quest’anno sia nel 2020, ma in caso contrario crescerebbe dello 0,4%”.

Governo ottimista

Il nuovo esecutivo vede il bicchiere mezzo pieno. Ad illuminare la situazione che per Confindustria appare alquanto buia ci pensa il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che individua “aspetti positivi in termini di ridistribuzione dei redditi da una limitata rimodulazione Iva, magari a gettito zero, che possono avere funzione ridistribuiva positiva e supportare la transazione del nostro sistema dei pagamenti verso il digitale”.

Rilancio con piano europeo

Gualtieri è intervenuto pure sul rilancio degli investimenti pubblici e privati: il primo passo per evitare una potenziale recessione è attuare “il piano previsto dal governo” attraverso “una forte interfaccia europea ed è importante quanto chiamato dal Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni con l’impegno a un piano europeo per la mobilitazione di investimenti per 1.000 miliardi con l’European green new deal”.

“Anche la revisione del Patto di stabilità e crescita europeo – ha aggiunto Gualtieri – deve offrire un quadro più favorevole agli investimenti che si collocano in questo progetto europeo”.

La richiesta

Per il 2020 gli industriali chiedono un cambio di rotta proponendo “di ampliare la platea dei beneficiari del bonus di 80 euro ai lavoratori incipienti e di intervenire sull’Irpef allineando i primi due scaglioni”

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