MILANO – Nuovo pesante record per le vittime legate al coronavirus nel nostro Paese: 793 in un giorno, il picco massimo raggiunto finora da questo triste dato. Un dato comunicato come ogni giorno dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che porta il totale dei decessi a 4.825. “Oggi – ha sottolineato – censiamo comportamenti scorretti di 10-15 giorni fa”.
Proprio due settimane fa infatti ci fu l’ultimo fine settimana in cui ancora la gran parte degli italiani non aveva preso coscienza della gravità della situazione, e le conseguenze si vedono adesso. Soprattutto, ancora una volta, in Lombardia, che registra 546 morti.
Tra ieri e oggi, i positivi al coronavirus in Italia sono stati 4.821
Il totale dei positivi è 42.681. I pazienti attualmente in terapia intensiva con Covid-19 sono 2.857. Ci sono però anche stati 943 pazienti guariti che portano il totale, dall’inizio dell’emergenza, a 6072. Anche il premier Giuseppe Conte è stato sottoposto a tampone dopo che un agente della sua scorta aveva contratto il virus. Il tampone, effettuato nei giorni scorsi, ha dato esito negativo.
“Il bilancio dei morti di oggi segna numeri molto importanti. Ma le caratteristiche sono le stesse e si parla di persone particolarmente fragili: una popolazione con età media intorno agli 80 anni, con una o più patologie”, ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che ha parlato anche del vaccino: “Sviluppare un vaccino richiede tempo, potremmo averlo a fine anno. Mi risulta che alcuni gruppi stiano chiedendo autorizzazioni per i test”.
Per quanto riguarda i malati, l’età media è 63 anni. Il virus colpisce maggiormente la popolazione maschile rispetto a quella femminile e al momento il tempo medio tra sintomi e diagnosi è 5 giorni. “Dobbiamo migliorare su questo – ha aggiunto Brusaferro – perché prima isoliamo le persone malate e meglio è”.
Sulle misure, Borrelli ha ribadito: “Bisogna limitare gli spostamenti, ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Non possiamo garantire la consegna della spesa a casa se qualcuno non esce a portarla, e ci sono filiere essenziali, come quella agroalimentare, che vanno garantite. Si sono adottate le misure massime, dopodiché arriveremmo alla chiusura totale del Paese ma mi chiedo come potremmo sostenerci”. E sul dibattito sui supermercati, ha aggiunto: “Se l’orario di apertura del supermercato è più ampio si riducono le file. Ma dobbiamo avere uniformità di comportamenti. Misure uniformi rendono più agevole la vita a tutti”.
Preoccupazione anche per la maggiore diffusione del virus al Sud
“Il problema non è se c’è l’infezione, ma qual è la curva con cui si diffonde. Questa curva per ora è gestibile nella maggior parte delle Regioni. La scommessa per il Sud è che il numero di casi sia limitato in una dimensione sostenibile per il Ssn”, ha spiegato Brusaferro, che ha voluto “ringraziare tutti quelli che hanno risposto alla nostra chiamata, medici per Covid: ieri abbiamo lanciato il nostro appello intorno alle 20 e abbiamo ricevuto un numero molto alto di adesioni”. (LaPresse)