ROMA – “Dobbiamo dire la verità. La situazione resta drammatica. L’emergenza non è finita. Il pericolo non è scampato. Ci aspettano mesi ancora difficili. Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Ecco, il verbo giusto è convivere. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura”. Così a La Repubblica Roberto Speranza, ministro della Salute.
“Lo so che sono dipinto come quello più rigido. Ma proprio perché sono il ministro della Salute mi sento in obbligo di essere severo. Non voglio ingannare nessuno, è inutile pensare che ci sia una soluzione salvifica. Purtroppo non c’è. E non posso dare una data in cui tutto finisce. Sarebbe irresponsabile -ha aggiunto – Non voglio nemmeno terrorizzare gli italiani che nella stragrande maggioranza sono stati bravissimi e hanno rispettato con coscienza le regole. Per questo abbiamo indubbiamente fatto dei passi avanti. Ci sono due dati che ci confortano: il numero di ricoveri in terapia intensiva si sta riducendo e questo è fondamentale per il nostro sistema ospedaliero. Inoltre si sta abbassando la moltiplicazione dell’infezione: fino a poche settimane fa ogni contagiato trasmetteva il virus ad altre tre persone, adesso il rapporto è sceso sotto soglia 1”.
“Dobbiamo preparare una fase di “convivenza” con il Covid. La strategia sanitaria deve accompagnare la strategia produttiva. Del resto, se mezzo mondo – letteralmente mezzo mondo – è chiuso, vuol dire che servono soluzioni vere. E anche che il governo non ha adottato misure sbagliate”, ha concluso Speranza.
(LaPresse)