MILANO – Nuovi posti di degenza di cure sub acute e di degenza di comunità di livello base a favore di pazienti Covid-19 e nuovi ‘setting’ di cure intermedie anche per pazienti covid negativi. Prorogate le attività erogate dai Covid hotel.
Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale Lombardia su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti.
“L’apertura di nuovi posti – spiega la vicepresidente – dovrà rispettare la numerosità prevista dalla programmazione regionale che si stima essere di ulteriori 400 posti di sub-acuti e ulteriori 400 fra posti di degenza di comunità di livello base per pazienti Covid e ‘setting’ di cure intermedie per pazienti Covid negativi, per un totale di 800 posti”.
Con la delibera è stata anche autorizzata la prosecuzione delle attività erogate dai COVID hotel per cui è stato dato mandato alle Ats di procedere alla proroga delle convenzioni attualmente in essere con strutture alberghiere risultate idonee per l’accoglienza e, ove necessario, all’attivazione di nuove convenzioni.
“Per l’attivazione dei posti e la prosecuzione dell’attività dei Covid hotel – aggiunge Moratti – Regione ha messo a disposizione risorse fino a un massimo 12.020.000 di euro”.
“I provvedimenti – chiarisce l’assessore al Welfare – hanno carattere di temporaneità e rimarranno in vigore fino al 31 marzo 2022, eventualmente prorogabili in base all’andamento dell’emergenza epidemiologica”.
Le decisioni della Giunta sono state prese in base alle raccomandazioni ministeriali e in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica relativa all’attuale fase epidemica con pazienti ricoverati in ospedale con quadri clinici meno gravi rispetto al passato, in particolare nei soggetti vaccinati con ciclo primario completo.
E’ stata quindi riattivata la rete di offerta di degenze subacute e di assistenza extraospedaliera prevista da due delibere approvate nel 2020 (DGR n. IX/3681/2020, e n. IX/3913/2020).
Con lo stesso provvedimento la Giunta ha stanziato inoltre fino a 15 milioni di euro per garantire ulteriore attività diagnostica per Covid-19.
LaPresse