MILANO – “Lo ripetiamo sempre. Fine dell’emergenza non significa fine del virus che continua a circolare. Per i vaccinati il Paese aveva già riaperto il 26 aprile del 2021, con l’allentamento delle prime restrizioni. Ora il ritorno alla normalità vale per tutti, anche per chi ha rifiutato di ricevere le dosi”. Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un’intervista al Corriere della Sera. “Non è giusto mettere sullo stesso piano chi si è comportato in modo solidale e chi no. Ma – prosegue – se il ritorno alla normalità non valesse per tutti, non potremmo ritenerlo tale. Sapevamo di dover tener conto della resistenza di uno zoccolo duro anti vaccinista, per fortuna una minoranza. Devono essere consapevoli che se questo risultato è stato raggiunto è merito della stragrande maggioranza della popolazione e che continuano a rischiare sulla loro pelle”.
“Non c’è dubbio che i casi siano aumentati in modo rapido e forse inaspettato, adesso però sembrano essersi stabilizzati. La crescita dei contagi non ha avuto un corrispettivo negli ospedali, dove la pressione non si è sentita. Il 92% degli italiani è protetto dal vaccino e c’è chi ha preso l’infezione sviluppando l’immunità naturale. Probabilmente, mi dicono gli scienziati, stiamo entrando finalmente nella cosiddetta fase endemica, di convivenza col virus. Insomma esistono tutti i presupposti per dare una prospettiva di pieno ritorno alla normalità dopo due anni di regole e sacrifici”, dice Costa.
(LaPresse)