MILANO – “Forse sbaglio a non parlare per difendermi, ma io sono fatto così. Però sarei ipocrita se dicessi che non ho sofferto per tante cose che sono state dette sul mio conto. Ho sofferto in silenzio, devo dire che ultimamente sono stato bersagliato su tante cose che non fanno parte della mia persona. Sono uscite cose non vere, perché sono state prese frasi dette 15 anni fa e inserite in un contesto per fare polemica. Ma io sono una persona totalmente diversa rispetto a quella che hanno descritto”. Lo ha detto Rino Gattuso, neo allenatore del Valencia, nel corso di una intervista a Sky Sport, tornando sull’ultimo anno difficile, caratterizzato soprattutto da alcune accuse di razzismo e sessismo arrivate nei suoi confronti sui social. “L’anno scorso ci ho sbattuto i denti – ha proseguito l’allenatore -, tutti pensavano che avessi lasciato la Fiorentina perché fossi già d’accordo con il Tottenham, ma non è andata così. Il Tottenham è arrivato dopo, poi non sono più andato lì a lavorare per delle cose non vere. I dirigenti del Tottenham ci sono cascati e ho pagato”. “Quando succedono queste cose diventa difficile difendersi, per fortuna al Valencia la dirigenza mi ha appoggiato. I social possono distruggere un personaggio o una persona e ci sono tanti esempi – ha detto Gattuso – penso ai ragazzini che finiscono sul web, rimangono etichettati per tutto il resto della vita a causa di un piccolo errore. Su questo bisogna lavorare. Quando hai una famiglia e degli amici che ti supportano nel quotidiano, passa tutto. Ma se non hai tutto questo è difficile. Non tutti gli esseri umani sono forti, è un mondo troppo complicato da capire e penso che ci vorrebbero un po’ di regole. Lascio passare tante cose che sono state dette, anche se sono stato davvero male. Ma va bene così”.
Gattuso ha quindi commentato così la vittoria dello scudetto del Milan, sua ex squadra da calciatore prima e da allenatore poi. “La storia non si può cancellare, rimane sempre la gioia quando vedi vincere la tua squadra del cuore, quella per la quale tifavi da bambino; ho indossato quella maglia per 500 partite. Non sono rimasto stupito dal loro successo, negli ultimi 5-6 mesi il Milan ha proposto un calcio nuovo e ha sorpreso tutti, avevo capito che poteva fare qualcosa di importante, che era difficile giocare contro di loro. Lo scudetto lo hanno meritato”, ha detto. Capitolo Napoli. “Ho allenato un grande club con grandi giocatori, allenare quella squadra mi ha insegnato tanto, avevo giocatori di qualità”, ha ammesso Gattuso. “Mi spiace per quello che è successo nell’ultima giornata, se avessimo vinto quella partita saremmo arrivati secondi. Ho le mie colpe, qualcosina abbiamo sbagliato, venivamo da 20 risultati utili consecutivi, quel secondo posto valeva come uno scudetto. La partita con il Verona è stata una ferita rimasta aperta per tanto tempo. Il Napoli ha dato continuità per 7-8 anni allo stesso gruppo di giocatori, una cosa anomala al giorno d’oggi. Sono orgoglio di aver allenato il Napoli e di aver lavorato per questa città”, le parole dell’allenatore oggi al Valencia.
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