India: missile lanciato ‘per errore’ in Pakistan, via 3 membri dell’esercito

Il missile, lanciato il 9 marzo scorso, ha colpito la provincia pakistana orientale del Punjab

Narendra Modi (Eduardo Munoz /Pool Photo via AP)

NUOVA DELHI – Tre funzionari dell’esercito dell’India sono stati rimossi per avere sparato accidentalmente un missile disarmato nel vicino Pakistan nel marzo scorso. Lo riferisce l’aviazione indiana, spiegando che un’inchiesta formale ha stabilito che è stata la “deviazione dalle procedure operative standard da parte di tre funzionari” a portare al lancio del missile da crociera BrahMos in Pakistan. Il missile, lanciato il 9 marzo scorso, ha colpito la provincia pakistana orientale del Punjab danneggiando un muro in una zona residenziale, senza provocare morti né feriti. L’esercito pakistano all’epoca disse di aver tracciato il missile fin dal suo lancio e anche durante il suo volo di oltre tre minuti all’interno dello spazio aereo di Islamabad. Funzionari pakistani hanno chiesto spiegazioni all’India, criticando il lancio come una “flagrante violazione” dello spazio aereo del Paese. Due giorni dopo il lancio il ministero della Difesa indiano aveva dichiarato che il missile era stato lanciato accidentalmente a causa di un “malfunzionamento tecnico” durante la manutenzione ordinaria e aveva definito l’incidente “profondamente deplorevole”.

Il Pakistan e l’India, dotati di armi nucleari, hanno alle spalle una storia di aspre relazioni principalmente sulla contesa regione himalayana del Kashmir, che è divisa tra loro e rivendicata da entrambi nella sua interezza. Da quando hanno ottenuto l’indipendenza dal dominio britannico nel 1947, i due Paesi hanno combattuto due delle tre guerre sul Kashmir. Le relazioni tra i Paesi sono state particolarmente tese dal 2019, quando l’aviazione pakistana ha abbattuto un aereo da guerra indiano nella sezione del Kashmir amministrata dal Pakistan e ha catturato un pilota in risposta a un attacco aereo da parte di un aereo indiano che aveva preso di mira militanti nella città nord-occidentale di Balakot, all’interno del Pakistan. L’India all’epoca disse che i suoi attacchi aerei avevano preso di mira militanti con sede in Pakistan responsabili di un attentato suicida che aveva ucciso 40 soldati indiani nel Kashmir controllato dall’India; il Pakistan aveva successivamente rilasciato il pilota.

(LaPresse)

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