Roberto Fico ed il Movimento sono pronti a dare un taglio ai vitalizi

Il Presidente della Camera non ha più voglia di attendere l'altro ramo del Parlamento e passa al contrattacco

Foto LaPresse - Alessandro Pone
Di Dario Borriello

ROMA (LaPresse)Roberto Fico non aspetta più l’altro ramo del Parlamento e passa al ‘contrattacco’ sui vitalizi. Il presidente della Camera vuole mettere a segno uno dei colpi più attesi della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. Andando a tagliare quei ‘privilegi della politica’ che da sempre sono il nemico numero uno per chi milita con la maglia dei gialli. Finora Montecitorio ha rispettato tutte le consegne stabilite con i ‘cugini’ del Senato, ma l’iter è pronto. Le delibere attendono da troppo tempo ferme nei cassetti del suo ufficio e voglia di fargli prendere altra polvere proprio non ce n’è.

Era appena iniziata la legislatura, quando Riccardo Fraccaro, nel frattempo promosso ministro dei Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, annunciò che in 15 giorni la pratica sarebbe stata risolta. Da allora sono passati mesi e a Palazzo Madama manca ancora il mandato per avviare l’istruttoria, che deve essere assegnato dalla presidente. Provvedimento che non partirà nemmeno questa settimana, visto che Maria Elisabetta Alberti Casellati in questi giorni è fuori Roma.

Fico ha così deciso di convocare l’ufficio di Presidenza per far partire la macchina

Quando il taglio dei vitalizi sarà attivo, il risparmio calcolato (almeno per le casse di Montecitorio) dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 40 milioni di euro circa. Non una cifra monstre, ma comunque un segnale per i cittadini-elettori, dopo settimane in cui il Movimento non ha letteralmente toccato palla. Movimento fagocitato dalla sovraesposizione mediatica e politica dell’alleato, Matteo Salvini.

Il ritorno di immagine potrebbe essere maggiore, per i Cinquestelle, se passasse il messaggio completo, perché a ricevere oggi gli assegni mensili sono oltre 2.600 tra ex deputati e senatori, che gravano sui conti del Parlamento per circa 206 milioni di euro (secondo i calcoli dell’Inps, quest’anno potrebbero lievitare ancora). Somme “d’oro a ex parlamentari che non hanno mai messo piede a Montecitorio e Palazzo Madama”, per dirla con le parole di Fraccaro. Che mette nel mirino anche le “cifre da capogiro anche a chi ha versato contributi ridicoli”, perché “il trattamento previdenziale per gli ex onorevoli è uno scandalo intollerabile sul piano economico e morale. Un autentico affronto verso tutti gli italiani”.

Una risposta che dalle parti del M5S sperano possa avere un impatto positivo, soprattutto in questo momento politico di difficoltà. Dopo una tornata di elezioni amministrative che ha regalato ben poche soddisfazioni e una prospettiva di governo che si preannuncia sempre più ‘faticosa’, per tenere testa all’alleato ‘ingombrante’ che, per ora, sta occupando uno spazio decisamente più ampio di quello dei pentastellati nell’opinione pubblica. Per recuperare terreno sulla Lega serve una vittoria importante, la prima.

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