MILANO (LaPresse) – Rita Pavone contro i Pearl Jam. La cantante ha deciso di regalare a Twitter la sua opinione sul concerto del gruppo statunitense a Roma. Eddie Vedder e compagni, durante il loro ultimo live in Italia, si sono esibiti in una cover di ‘Imagine’ di John Lennon. Lanciando un messaggio contro la chiusura dei porti e le politiche di respingimento dei migranti.
“Ai Cip e Ciop che prendono lucciole per lanterne e sparano bordate idiote solo per darsi un contegno da chi conosce il mondo a menadito e magari non è mai andato al di là dei 200 km da casa propria, rispondo che ritengo poco etico e altamente opportunistico approfittare di un proprio concerto per dare consigli. Pur cantando una meravigliosa canzone ad altri. Se ci tieni a dire la tua, fai un concerto ad hoc per quella causa. Come fecero con Live Aid Michael Jackson è tantissimi altri”, ha scritto sul social la Pavone. Scatenando subito le polemiche da parte degli utenti di Twitter, che l’hanno accusata di razzismo.
Ma lei a scusarsi non ci pensa proprio, e spiega, in un ulteriore tweet, che cosa significa il suo ‘ma farsi gli affari loro, no?’
“Con tutte le rogne che hanno a casa loro negli USA, vengono a fare le pulci a noi? Puoi essere il più grande artista del mondo, ma ciò non toglie che sei un ospite e come tale dovresti comportarti. Amen”.
E a chi suggerisce ironicamente, per evitare in futuro “il ripetersi di tali spiacevoli situazioni”, di fare “pre-approvare da Salvini le scalette di tutti i concerti che si tengono sul suolo italiano”, risponde: “Un suggerimento molto più facile: non parlare dei problemi degli altri quando a casa tua ne hai a miriadi”. E, linkando l’articolo dell’Unione Sarda dal titolo ‘Rita Pavone scatenata contro i Pearl Jam sugli sbarchi: Si facciano gli affari loro’, commenta: “Scusate. Ma dove sta la Pavone scatenata di cui parlate nel titolo? Solo nella vostra mente. Giusto per fare un titolo acchiappante. Io ho solo fatto delle riflessioni semplici di cui ribadisco il concetto: noi abbiamo le nostre rogne, ma anche gli altri hanno le loro”.
