MILANO (LaPresse) – I prezzi del petrolio salgono e spingono i ricavi dei colossi come British Petroleum. Che nel secondo trimestre dell’anno moltiplica di oltre 19 volte il risultato dello stesso periodo del 2017. L’utile netto di Bp sale a 2,8 miliardi di dollari, contro i 144 milioni registrati tra aprile e giugno dello scorso anno. Un risultato che permette al gruppo di premiare gli azionisti e rafforzare la propria presenza nel mercato statunitense. I dati della trimestrale sono stati resi noti dopo l’ufficializzazione di quello che è stato definito come l’affare più importante degli ultimi 20 anni. Ovvero l’acquisizione di asset petroliferi e di shale gas negli Stati Uniti da Bhp per 10,5 miliardi di dollari. I risultati del gruppo spingono il titolo di Bp a chiudere in rialzo dell’1,38% a 573,3 sterline alla Borsa di Londra.
I risultati di Bp, come quelli della compagnia rivale Royal Dutch Shell della scorsa settimana, hanno continuato a beneficiare dell’aumento dei prezzi del greggio. Ciò, grazie agli sforzi dei Paesi Opec e dei suoi partner per ridurne l’offerta
I risultati erano già stati registrati nel primo trimestre, quando l’utile aveva toccato i 2,5 miliardi di dollari. Il gruppo è riuscito anche ad aumentare la sua produzione dell’1,4% a 2,5 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, esclusi quelli con Rosneft. Anche i ricavi sono avanzati, segnando un aumento del 33% a 75,4 miliardi. Bp ha inoltre realizzato il suo miglior trimestre nelle attività upstream, ovvero di esplorazione e produzione, dal terzo trimestre del 2014. Con questi risultati il gruppo ha anche annunciato il primo rialzo del suo dividendo dopo 4 anni, un segno – secondo l’amministratore delegato Bob Dudley – della sua “fiducia nel futuro”.
Intanto il gruppo ha puntato agli Stati Uniti
In base all’accordo siglato con Bhp Billiton, Bp America Production Company, filiale statunitense del colosso britannico, acquisirà Petrohawk Energy Corporation, che detiene le attività Eagle Ford, Haynesville e Permian di Bhp. L’acquisizione rafforza significativamente la posizione di Bp negli Stati Uniti, con un aumento della produzione di 190.000 barili al giorno, pari a un incremento del 20% nel Paese, con risorse potenziali valutate a 4,6 miliardi di barili. Al momento i giacimenti di petrolio e gas degli Stati Uniti di Bp producono 744.000 barili al giorno, ovvero 315.000 barili in cinque Stati, 320.000 nel Golfo del Messico e 109.000 in Alaska. “Questo è un importante traguardo e un’aggiunta di livello mondiale al portafoglio di Bp“, ha affermato Dudley. Un’acquisizione come quella di questo tipo “dice solo una cosa: i big petroliferi sono tornati. Ovviamente perché si sentono supportati da una domanda di petrolio che si annuncia promettente“, ha commentato Naeem Aslam, analista di Think Markets.