Al via gli Asian Games: Coree unite, Palestina acclamata e videogiochi come sport

Oggi la sontuosa cerimonia d'apertura al Main Stadium

(Photo by SONNY TUMBELAKA / AFP)

JAKARTA (LaPresse) – I Giochi asiatici, cioè le olimpiadi di questa parte di mondo riverente e umidiccia, sono cominciati con la sontuosa cerimonia di apertura al Main Stadium di Gelora Bung Karno Senayan, poco distante dai grattacieli del distretto finanziario.

Asian Games: l’organizzazione della rassegna

Cinquantacinque milioni di dollari sono stati spesi dal comitato organizzatore, presieduto dall’ex presidente interista Erick Thohir, per allestire uno spettacolo all’altezza delle aspettative, tra coreografie mozzafiato e misure di sicurezza davvero straordinarie. L’ultima è stata una espressa richiesta della delegazione giapponese: riconoscimento facciale ‘random’ degli spettatori. Un volto risulta poco affidabile? Bene: fotografia scattata attraverso un sistema di telecamere nascoste e immediato riscontro con un database internazionale che raccoglie i connotati di terroristi.

Gli occhi del mondo su Jakarta

Nulla è stato lasciato al caso, a Jakarta. Una macchina perfetta per dare lustro a un Paese appena violentato dal terremoto e destinato a crescere in maniera esponenziale. Basta contare i cantieri aperti nella capitale e i grattacieli che spuntano qua e là in mezzo a una natura ancora molto selvaggia. Asian Games significa popolarità, gli occhi di mezzo pianeta puntati addosso, un discreto giro di affari.

Le due Coree

Qui Corea del Nord e del Sud hanno sfilato sotto la stessa bandiera: bianca con un’immagine della penisola coreana al centro. Le coree unite hanno preso la prima batosta nel basket femminile, sconfitte da Taipei nella gara di qualificazione. Qui la sfilata della sparutissima rappresentanza palestinese ha raccolto un’ovazione. I rappresentanti della Siria hanno marciato a petto in fuori. Proprio qui ci si batterà – in senso sportivo – fino al prossimo due settembre.

Asian Games significa anche contrasti spinti sotto un cielo perennemente grigiastro. Ad esempio, il colosso cinese contrapposto il piccolo Bhutan, regno buddista sull’Himalaya con poco più di 800mila abitanti, che in Indonesia ha portato una ventina di atleti per tiro con l’arco, taekwondo, boxe e golf, sulla carta 18 uomini e 6 donne.

Videogames vs sport?

Oppure l’introduzione dei videogames non come svago ma come sport, per adesso dimostrativo, con affaccio magari sui Giochi del 2024. Lo ha deciso l’OCA – grazie al partenariato con Alisports – di dare spazio agli eSports o sport elettronici. Insomma c’è chi correrà i 42 chilometri della maratona e chi smanetterà con un joystick per vincere una partita di Clash Royale. Storie molto asiatiche, in effetti.

di Vittorio Oreggia

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