Addio petrolio con i trasporti ecologici

Foto Alfredo Falcone / Ufficio Stampa ITA/LaPresse Foto di repertorio 29 04 2022 ITA Airways sceglie Amadeus per potenziare ulteriormente la sua strategia di digitalizzazioneDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

NAPOLI – Fonti fossili che inquinano e ci rendono dipendenti dagli altri Paesi. Eppure potremmo essere autosufficienti dal punto di vista energetico migliorando solo uno dei servizi, ovvero quello del trasporto. Ne sono convinti gli attivisti di Greenpeace che chiedono di tagliare le importazioni europee di petrolio russo agendo sui trasporti. Attualmente circa il 25% del petrolio consumato nell’Ue proviene dalla Russia.

Le proposte
L’ultima analisi condotta da Greenpeace dimostra che l’Ue potrebbe ridurre il consumo di petrolio di 40 milioni di tonnellate all’anno e tagliare le importazioni di greggio dalla Russia del 28 per cento in pochi mesi, risparmiando circa 19,7 miliardi di euro nel breve termine. Per farlo l’Ue deve seguire dieci misure da applicare al settore dei trasporti, fortemente dipendente dal petrolio.

No ai voli a corto raggio
La prima proposta è il divieto dei voli a corto raggio e la riduzione dei voli business. Esiste infatti l’alternativa del treno per circa l’80% di tutti voli a corto raggio nell’Ue, nel Regno Unito, in Norvegia e in Svizzera, esclusi i voli verso le isole senza ferrovia connessione. E se includiamo i collegamenti ferroviari in cui i passeggeri devono cambiare tre o più volte mezzo la percentuale sale al 98%.

Più trasporto pubblico
Il trasporto pubblico consuma meno petrolio per chilometro su passeggero ed è il mezzo di trasporto più rispettoso del clima dopo la bicicletta. Greenpeace chiede ai leader Ue di investire sui trasporti pubblici, ovvero i treni a lunga percorrenza così come i trasporti locali e regionali, a prezzi accessibili e disponibili per tutti. Magari riducendo l’Iva sui biglietti, o fornendo biglietti sociali e sussidi utenti, o sovvenzioni dirette per le aziende di trasporto pubblico.

No a merci su gomma
Greenpeace chiede ai leader europei di spostare e le merci trasportate in strada sui binari della ferrovia. Nel 2019 il trasporto merci su strada rappresentava il 76,3% del totale nell’Ue, ed è leggermente aumentato dal 2012, quando la quota del trasporto merci su strada era del 73,5%.

Guidare meno
Circa il 30% del petrolio europeo viene utilizzato per le automobili. La riduzione del numero di spostamenti in auto e una guida più efficiente, in particolare l’abbassamento della velocità, sono strategie utili per ridurre la domanda di petrolio e ridurre le emissioni di CO2.

Piste ciclabili
Pedalare e camminare sono i modi più ecologici per spostarsi, soprattutto nelle città, e sono completamente indipendenti dal petrolio. Trasformare le città richiederà decenni, ma si potrebbero riassegnare gli spazi attualmente dedicati ai veicoli a motore all’attività pedonale e ciclabile.

Via i motori a combustione
Greenpeace chiede ai leader europei di eliminare la vendita di nuove auto e furgoni con motori a combustione interna entro il 2028. L’attuale proposta al 100% entro il 2035 non è abbastanza.

Ridurre i voli
Per decarbonizzare il settore dei trasporti europeo, entro il 2040 il totale dei passeggeri su chilometri percorsi nell’Ue dovrà diminuire del 33% rispetto al 2019.

Trasporto pubblico
Treni e altri veicoli ferroviari sono i mezzi di trasporto a motore più rispettosi del clima. Un massiccio spostamento dal trasporto stradale e aereo a quello ferroviario pubblico è essenziale, sia per il trasporto di passeggeri che per quello di merci.

Mezzi elettrici
In un futuro sistema di mobilità, idoneo al raggiungimento dell’Accordo di Parigi sul clima, l’elettricità sostenibile e rinnovabile sarà la principale forma di energia.

Ripensare le città
In futuro, camminare e andare in bicicletta dovranno essere la soluzione per le brevi distanze urbane mentre il trasporto pubblico elettrico sostenibile e rinnovabile per le distanze urbane più lunghe.

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