Afghanistan, sangue sul voto: il paese sceglie il Parlamento fra caos e violenze

Fin dall'apertura dei seggi alle 7 il presidente afghano, Ashraf Ghani, si è sforzato di dare l'esempio, andando a votare in una scuola di Kabul e ha lanciato un appello ai compatrioti

Afghanistan terrore talebani
AFP PHOTO / SHAH MARAI

KABUL (LaPresse/AFP) – Giornata elettorale insanguinata in Afghanistan. Nel giorno in cui i cittadini sono andati alle urne per scegliere il nuovo Parlamento i morti e feriti in attacchi sono circa 170. Nella sola capitale il bilancio è di 19 morti e 100 feriti. Fra queste le vittime dell’attentato più grave, un attacco kamikaze avvenuto a Kabul in un seggio, che ha provocato almeno 15 morti e 20 feriti.

Attentato al seggio elettorale e l’appello ai cittadini

L’allerta era alta: talebani e Stato islamico avevano apertamente minacciato attentati nei seggi. In mattinata il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, aveva lanciato un nuovo appello ai cittadini. Invitandoli ad “astenersi dalla partecipazione a questo processo teatrale per proteggere le proprie vite”.

In Afghanistan sarà possibile votare fino alle 20, ora locale

Si è creato inoltre il caos a livello logistico, tanto che numerosi elettori hanno dovuto aspettare delle ore e alcuni sono rientrati a casa senza avere potuto votare. I malfunzionamenti andavano dall’assenza delle liste elettorali a guasti ai dispositivi per il riconoscimento biometrico installati all’ultimo momento. Il comitato elettorale si è così scusato e ha esteso l’apertura dei seggi fino alle 20 locali, annunciando che altri 371 saranno aperti domenica, che è stata dichiarata giornata festiva.

I candidati in corsa

Sono oltre 2.500 i candidati in corsa per i 249 seggi della Camera bassa del Parlamento. Erano 8,9 milioni di iscritti sulle liste elettorali, ma a mezzogiorno locale si stimava una partecipazione di 1,5 milioni di persone in 27 delle 32 province al voto, secondo la Commissione elettorale. I risultati sono attesi il 10 novembre.

Il presidente afghano invita ad andare a votare

Fin dall’apertura dei seggi alle 7 il presidente afghano, Ashraf Ghani, si è sforzato di dare l’esempio, andando a votare in una scuola di Kabul e ha lanciato un appello ai compatrioti per “uscire a votare”. Sembrando rispondere al suo appello, gli elettori hanno formato lunghe code nella capitale e altrove, ma le lunghe file si spiegano anche con i problemi logistici.

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