Alitalia, l’Ue: l’Italia faccia una nuova proposta. Stipendi di aprile in due tranche

Al momento non è stata presa in considerazione l'idea di affittare gli asset dell'attuale Alitalia, ma per partire in estate serve un cambio di passo immediato, si spera già nei prossimi dieci giorni

Foto LaPresse - Matteo Corner

ROMA – Per permettere il decollo di Ita l’Italia dovrà presentare un nuovo piano, che contenga i caratteri di discontinuità richiesti da Bruxelles. Anche se la Commissione europea si dice ancora convinta che si troverà una soluzione “praticabile”, la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager lancia un nuovo monito su Alitalia. Ancora impantanata nella sua ennesima prova di rinascita. “Spetta all’Italia fare una nuova proposta rivista, che ci consenta di soddisfare i nostri diversi criteri – ha spiegato la commissaria comunitaria alla Concorrenza – il mio team sta aspettando per una nuova proposta per essere in grado di riprendere le discussioni”.

Le interlocuzioni su Ita

Vestager ha spiegato in conferenza stampa come Bruxelles sia molto vicina anche a prendere una decisione sui precedenti aiuti ricevuti da Alitalia; qui il riferimento è ai due prestiti ponte da circa 1,3 miliardi concessi tra il 2017 e il 2019. Al momento, però, le interlocuzioni su Ita procedono a rilento: non c’è accordo sulla cessione del 50% degli slot di Linate, sulla messa all’asta del brand (“Ha un grande valore”, ha detto l’ad di Ita Lazzerini), su loyalty e asset. Al momento non è stata presa in considerazione l’idea di affittare gli asset dell’attuale Alitalia. Ma per partire in estate serve un cambio di passo immediato, si spera già nei prossimi dieci giorni.

Le casse Alitalia

La situazione per il vettore è al limite: le casse di Alitalia sono in rosso e gli stipendi di aprile, come già successo a marzo, saranno erogati in ritardo e in due finestre. Dall’incontro commissari-sindacati di oggi, dopo una trattativa durata ore, si è arrivato infatti ad un punto di caduta. Ai quasi 11.500 dipendenti gli emolumenti saranno corrisposti in due tranches (50% + 50%) con valuta 3 e 4 maggio. Una piccola panacea che non può reggere: non è un caso che il 5 maggio sia stato convocato un tavolo di confronto (forse in presenza) tra parti sociali del settore aereo, commissari dell’azienda in As e vertici di Ita “sui temi della crisi Alitalia e della partenza della Newco, coerentemente con il Decreto Rilancio, onde rendere esigibile il finanziamento di 3 miliardi già stanziato per il progetto del vettore Nazionale”.

I sindacati

“La situazione di Alitalia è divenuta intollerabile oltre che insostenibile. Non è possibile che a chi lavora non venga corrisposto lo stipendio. La partenza della nuova azienda non è più rinviabile”, dice a LaPresse il segretario generale Fit Cisl Salvatore Pellecchia. Mentre il leader della Uilt Claudio Tarlazzi chiede l’intervento diretto di Palazzo Chigi “per far partire subito Ita” ed evitare che il progetto naufraghi.

In questo caos, dall’Irlanda si fa sentire anche Ryanair, soggetto molto interessato al mercato italiano. La compagnia ha presentato ricorso nei confronti della decisione della Commissione Europea che “autorizza il Governo italiano a concedere 200 milioni di euro ad Alitalia”. Spiegando come si tratti dell’ennesimo “caso di aiuto concesso in via discriminatoria – poiché accessibile solo ad Alitalia – in chiara violazione del diritto comunitario”.

(AWE/LaPresse/di Alessandro Banfo)

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