Alitalia, settimana clou per le offerte: si attende la mossa di Fs

L'azienda risulta ancora impegnata nella trattativa con i sindacati per il rinnovo della cassa integrazione

Foto LaPresse/Marco Alpozzi 21/09/2017 Torino Caselle (Italia) Cronaca Aeroporto di Torino Caselle Nella foto: Deriva di coda Airbus A319 Alitalia, Photo LaPresse/Marco Alpozzi September 21, 2017 Torino Caselle (Italy) News Torino Caselle Airport In the pic: Airbus A319 Alitalia

ROMA (LaPresse) – Il futuro dell’ex compagnia di bandiera racchiuso in una settimana. Iniziano infatti sette giorni decisivi per Alitalia, viste le due deadline del 31 ottobre. Mercoledì infatti scadono la procedura di vendita e l’attuale regime di cassa integrazione straordinaria, per il quale l’azienda ha chiesto la proroga fino al 23 marzo 2019.

Si attende la mossa di Fs

Ovviamente a tenere banco maggiormente, anche a livello governativo, è il primo caso: Ferrovie dello Stato è l’unico attore ufficiale in campo e dopo la manifestazione di interesse potrebbe presentare un’offerta vincolante. Le modalità dell’intervento di Piazza della Croce Rossa sono ancora tutti da definire, con un lavoro sottotraccia in tandem con i commissari tutto improntato sul massimo riserbo.

La tesi di Di Maio: coinvolgere Fs come partner tecnico

Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio solo qualche giorno fa ha tracciato una nuova via per il decollo: “Se noi coinvolgiamo Fs come partner tecnico in Alitalia renderemo appetibile agli investitori entrare nel piano industriale, non è detto che debba metterci chissà quali soldi ma costruiamo un piano intermodale. I soldi li troveremo su mercato con un piano strategico”.

Le risorse? Il piano iniziale era la creazione di una Newco con una dotazione tra 1,5 e 2 miliardi, con il Mef azionista al 15% – tramite la conversione in capitale di una parte del prestito ponte di 900 milioni di euro – e la partecipazione di Ferrovie. Ovviamente però, e questo è un fattore dirimente anche per il primo passo di Fs, serve un partner industriale affidabile.

Alitalia, chi sono i possibili acquirenti

La compagnia low cost Easyjet ha confermato di essere ancora interessata a un’Alitalia “ristrutturata” e in consorzio con altri, ma è “in attesa di indicazioni” ufficiali su come l’esecutivo intenda procedere.

Interessati anche Lufthansa e Delta

In lizza anche i tedeschi di Lufthansa e soprattutto gli americani di Delta, che per legge non potrebbero avere la maggioranza della compagnia. Proprio gli statunitensi, che avrebbero avuto dei contatti con l’azienda in settimana, sarebbero ora in pole, con le piste orientali più distanti. La compagine tedesca invece ha ribadito il suo interesse, chiedendo però un’Alitalia più snella, con tagli anche a livelli di personale.

La trattativa con i sindacati

Proprio il dossier dipendenti rimane un capitolo aperto. L’azienda è infatti impegnata nella trattativa con i sindacati per il rinnovo della cassa integrazione. L’azienda ha chiesto la proroga della cassa fino al 23 marzo 2019 per 1570 dipendenti (100 comandanti, 100 piloti, 420 naviganti di cabina e 950 dipendenti di terra) e dopo due incontri tecnici a Fiumicino le parti sono ancora distanti.

Secondo la Filt Cgil Alitalia ha abbassato la propria richiesta di 50 unità per il personale di terra, di 20 per i piloti e di 20 per gli assistenti di volo. Numeri ancora insufficienti per le sigle, che ricordano come rimanga il bilico anche il personale di terra in cassa a zero ore. Parte insomma il rush finale: mancano solo tre giorni per disinnescare la ‘bomba’ Alitalia.

di Alessandro Banfo

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