Atletica, Jacobs: “Ritiro scelta dolorosa”

“Una scelta dolorosa. Sono costretto a interrompere la corsa nonostante abbia voluto in ogni modo essere qui a Eugene e confrontarmi con i miei avversari”.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse Nella Foto: Marcell Jacobs

MILANO – “Una scelta dolorosa. Sono costretto a interrompere la corsa nonostante abbia voluto in ogni modo essere qui a Eugene e confrontarmi con i miei avversari”. Queste le parole del campione olimpico Marcell Jacobs dopo la rinuncia alla semifinale dei 100 metri ai Mondiali, come riporta la Fidal sul proprio sito. “Non c’è niente che io ami di più che correre e gareggiare. Sono un combattente ed è con questo spirito che avevo deciso di non mancare l’appuntamento con i Mondiali. Ma adesso, per non rischiare un infortunio più serio, devo rimandare il confronto alle prossime gare importanti, dopo un recupero pieno. Agli italiani e ai miei fan faccio questa promessa: ce la metterò tutta per continuare a farvi sognare”.

Jacobs ha rinunciato alle semifinali dei 100 metri per un infortunio alla coscia.

“L’atleta Marcell Jacobs, nel corso della batteria dei 100m di ieri, ha accusato contrattura a carico del grande adduttore della coscia destra che comunque gli ha permesso di concludere la performance – ha spiegato in una nota il medico federale Andrea Billi – Subito dopo la gara è stato impostato un protocollo di terapia che ha portato alla decontrazione muscolare immediata. Nei test clinici condotti nella mattinata di oggi, la contrattura muscolare, seppure in maniera minore, rimaneva presente, per cui si è deciso di eseguire esami ecografico in statica ed in dinamica per valutare la reazione della componente muscolare. L’esame non ha mostrato lesioni muscolari, ma ha evidenziato in contrazione una zona di stasi ematica loco regionale a carico del grande adduttore della coscia destra. Essendo questo un quadro clinico che può mettere a rischio l’integrità muscolare e portare a lesioni, si è deciso di non consentire la partecipazione alla gara di questa sera”.

LaPresse

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