Modulo ai dipendenti per risarcire le vittime di Genova, Toninelli tuona contro Autostrade: “Ignobile”

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Danilo Toninelli

NAPOLI – Il comunicato di Autostrade al personale, con tanto di modulo, per consentire ai dipendenti di regalare il costo di alcune ore del loro lavoro alle vittime della tragedia del Ponte Morandi, ha provocato la dura reazione del governo nazionale. Il documento, reso pubblico in anteprima da ‘Cronachedi’, e questa mattina ripreso dai quotidiano La Verità, da Libero, e successivamente da tutte le testate nazionali online, ha provocato un aspro dibattito. E l’intervento del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “E’ incredibile leggere di Autostrade che chiede ai suoi dipendenti di devolvere parte dello stipendio per risarcire le vittime di Genova. Scaricare i costi del disastro sui lavoratori è semplicemente ignobile”.

La difesa della società

La società ha provato a difendersi con una nota: “L’idea e la richiesta non vengono da noi. Si tratta dell’iniziativa autonoma di un gruppo di lavoratori che ha ritenuto di raccogliere fondi a sostegno delle famiglie. Ci hanno semplicemente chiesto di diffondere la richiesta. Il management di Autostrade non c’entra nulla”. Una smentita che suona come una conferma. Autostrade ha diffuso la richiesta, certo, ed ha anche distribuito un modulo con tanto di indicazione del numero di matricola del lavoratore che dona le sue ore alle famiglie delle vittime. Chiaramente chi si sentisse in difficoltà nel partecipare alla colletta, non sarebbe certamente anonimo. E la solidarietà, in questo caso, diventa un obbligo.

La solidarietà ‘diffusa’ e la società che non prende l’iniziativa

Il management di Autostrade non c’entra nulla ma vista la situazione avrebbe dovuto, probabilmente, dimostrarsi molto più generosa dei suoi lavoratori, viste le cifre guadagnate dai dirigenti in questione. E al momento non c’è stata alcuna assunzione di responsabilità e nemmeno l’indicazione agli operai che la società avrebbe coperto la loro donazione stanziando la cifra relativa alle ore cui i dipendenti erano disposti a rinunciare. Questa, sì, sarebbe stata una bella iniziativa. In ultimo si parla di un modulo messo a punto per “diffondere la richiesta”. La solidarietà migliore, quella più vera, si fa in silenzio. Non ha bisogno di essere sbandierata. O diffusa.

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