Autostrade fa ‘orecchie da mercante’: dopo 43 morti il problema sono le “percezioni”. Castellucci: “Nessuna responsabilità, pronti a ricostruire il ponte. La giustizia farà il suo corso”

L'ad da 2,7 milioni di euro "non sente responsabilità" per il crollo e aspetta la magistratura. Nessuna risposta sui motivi del cedimento e sulla decisione del governo di avviare l'iter per la revoca delle concessioni.

AFP PHOTO / PIERRE-PHILIPPE MARCOU

GENOVA – Sul crollo del Ponte Morandi, finalmente, prende la parola Autostrade per l’Italia, concessionaria che gestisce la rete della quale l’infrastruttura crollata faceva parte. Conferenza stampa convocata a poche ore dai funerali delle 43 vittime della sciagura: ci si aspetterebbe una risposta sulle cause del crollo, una ammissione di responsabilità, l’annuncio di un investimento incredibile per tentare di rimediare al disastro dopo anni di utili divisi e di spese ‘light’ per la manutenzione. E invece no. Il presidente Fabio Cerchiai, quasi muto, e l’amministratore delegato Giovanni Castellucci, si scusano per aver dato la percezione di essersene fregati e annunciano la ricostruzione del ponte (mentre tutti gli esperti dicono che vada abbattuto) in otto mesi, facendo finta che il governo non abbia avviato le procedure per revocare la concessione ad Autostrade.

Per il manager da 2,7 milioni di euro il problema è la ‘percezione’

Castellucci, manager del gruppo Atlantia che percepisce la modica cifra di 2,7 milioni di euro, ne fa un problema di ‘percezioni’. “Sentiamo tutta la responsabilità sociale ma pensiamo anche la magistratura debba avere tempo per accertare la verità velocemente. Alla vittime va tutta la compassione, la vicinanza e il supporto. Soffriamo insieme a loro”. Una mano tesa per gli sfollati c’è: “Ci auguriamo che la ricostruzione del ponte sul Polcevera sia anche un segno di come la città si può rialzare. Sarà necessario procedere a demolizione, d’altra parte il ponte è stato costruite sulle abitazioni ed è una cosa molta particolare e siamo pronti a dare degli indennizzi a coloro che saranno costretti a lasciare casa. Ovviamente, andrà adattato alla situazione e siamo a disposizione della Regione”. Cerchiai aggiunge: “Siamo consapevoli e avvertiamo immediatamente la gravità della situazione. Dobbiamo fare e faremo quanto nelle nostre possibilità per alleviare le loro sofferenze e della città di Genova”. 

Soldi annunciati e non ancora stanziati. Nessuna idea sui motivi del crollo

Sulle cifre che Autostrade intende mettere a disposizione, si parla di mezzo miliardo di euro. “Ma non è il momento di parlare di cifre”, aggiunge Castellucci. Secondo l’ad, il ponte Morandi, era sostanzialmente sicuro. E, vista questa considerazione, c’è da preoccuparsi: “Posso dire, sulla base delle analisi tecniche, che i ponti della nostra rete sono sicuri. Ciò premesso, ho chiesto a tutti di rifare un’analisi critica di tutte le analisi che abbiamo, perché un eccesso di cautela è forse giusto spenderla. Per cautela intendo attenzione, analisi e verifiche”, ha chiarito. Quindi il motivo del crollo resta un mistero per chi aveva il dovere di evitare che ciò avvenisse.

Sulla revoca della concessione Autostrade e Atlantia fanno ‘orecchie da mercante’

Sul rapporto con il governo Castellucci non ha voluto rispondere ad alcuna domanda. Quindi Autostrade fa finta di nulla, fa finta di non capire che Palazzo Chigi ha intenzione di voltare pagina e proseguire senza il gruppo Atlantia. E chi fa finta di nulla è la famiglia Benetton, che controlla il gruppo che gestisce la rete autostradale, e non ha speso alcuna parola a sostegno delle vittime. Silenzi, scuse per le ‘percezioni sbagliate’ e qualche annuncio di futuri investimenti. Non basta. E Castellucci lo sa: “Abbiamo stanziato e messo a disposizione un fondo per le famiglie delle vittime, da rimborsi e aspetti di tipo legale, che ovviamente affineremo con il Comune sulle modalità di erogazione e che verrebbe gestito dal Comune. Questo è il primo intervento per le vittime a cui va il primo pensiero. Ma penso che da noi ci si aspetti atti concreti o atti di tipo diverso per cercare di ripristinare il più velocemente possibile per aiutare Genova a rialzarsi”. Esatto. Ci si aspetta molto di più.

Il governo stanzia altri 28 milioni di euro. Toninelli pronto a riferire alle Camere

Il governo, intanto, stanzia soldi veri. “Avevamo urgenza di aggiornare e integrare l’ordinanza con cui è stato decretato lo stato di emergenza. Il governo ha riconosciuto 28 milioni che si aggiungono ai 5”. Lo ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, uscendo dalla prefettura dove si è tenuto un Consiglio dei Ministri straordinario. Soldi stanziati, non annunciati. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli riferirà alle commissioni competenti delle Camere il 27 agosto sul crollo. E la procedura per la revoca è già partita. I morti sono 43, il futuro è tutto da scrivere. Il problema non sono certo le percezioni.

Altro che dimissioni, Castellucci non sente “responsabilità”

Dopo un disastro che ha provocato decine di vittime, ci si aspetterebbero le dimissioni dei vertici della società che aveva la responsabilità di garantire la sicurezza del ponte. E invece Castellucci dice: “Non sentiamo responsabilità, abbiamo operato sempre correttamente aspettiamo che la magistratura indaghi velocemente e dia risposte su quanto accaduto. Mi auguro che la verità venga accertata, l’Italia ne ha diritto. La giustizia farà il suo corso”. Tutti restano in sella. Nulla cambia, per ora. Peccato non si possa dire lo stesso delle 43 persone spazzate via dal crollo del viadotto maledetto.

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