Bankitalia, non si ferma la corsa del debito: a giugno nuovo record

Non si ferma la corsa del debito pubblico che inanella nuovi record negativi.

Marco Merlini / LaPresse

ROMA – Non si ferma la corsa del debito pubblico che inanella nuovi record negativi. A giugno, secondo quanto segnala Bankitalia, il debito è aumentato di 11,2 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo la ragguardevole cifra di 2.766,4 miliardi. A spingere questo andamento numerosi fattori: dall’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (4,9 miliardi, a 86,2), al fabbisogno (4,2 miliardi) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,2 miliardi).

Il debito pubblico, sottolinea la Banca d’Italia è in massima parte concentrato nelle amministrazioni centrali dove è aumentato di 12,5 miliardi mentre nelle Amministrazioni locali è diminuito di 1,3 miliardi con il debito degli Enti di previdenza pressoché invariato.

Da segnalare anche che alla fine di giugno sia la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia sia la vita media residua del debito sono rimaste stabili, rispettivamente al 25,8 per cento e a 7,7 anni.

All’andamento del debito fa riscontro il ritmo sostenuto delle entrate. Sempre secondo le rilevazioni di Via Nazionale a giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 36 miliardi, in aumento del 10,4 per cento (3,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2021. Nel primo semestre dell’anno le entrate tributarie sono state invece pari a 218,1 miliardi, in aumento dell’11,9 per cento (23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A fornire dati sul primo semestre è invece il Mef secondo cui le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-giugno evidenziano nel complesso una crescita di circa 39 miliardi (+11,6%) rispetto all’analogo periodo del 2021. Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie del 14,5% e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 6,0% Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra poi una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato e le variazioni risultano positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo e per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali.

Anche le entrate contributive evidenziano un aumento da ricondursi principalmente alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto dell’andamento positivo del quadro congiunturale e del mercato del lavoro registrato nei primi mesi del 2022.

LaPresse

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