Basta con le scuse, non possiamo più essere indifferenti

Il nostro territorio lo avveleniamo quotidianamente. Ma c'è un modo per invertire la tendenza?

Il nostro territorio lo avveleniamo quotidianamente. Lo vediamo deperire giorno per giorno, davanti ai nostri occhi e alla nostra (almeno apparente) impotenza. Ma c’è un modo per invertire la tendenza? Cosa rischiamo altrimenti? Ai nostri lettori, da oggi, inizieremo a fornire qualche strumento in più per informarsi e per rispondere a questi tragici interrogativi. Lo faremo con una pagina di approfondimento che spiega i comportamenti ‘sani’ da adottare per salvare i nostri figli e i nostri nipoti. Ma la parte difficile di tutta questa storia toccherà a voi lettori, a noi cittadini. E’ difficile sia perché sono ancora tanti gli incivili, quelli che per esempio di notte, con il favore delle tenebre, si mettono in macchina e vanno nel ‘giardino del vicino’ a scaricare i propri rifiuti; sia perché la gran parte di noi non è incivile, ma semplicemente (e diabolicamente) ‘indifferente’, passivamente spettatrice di quel piccolo sfacelo che giorno dopo giorno prosciuga e compromette le nostre risorse naturali.

Dopo aver cucinato una sostanziosa frittura di calamari, dove gettiamo l’olio? Quanti di noi hanno cura di raccoglierlo dentro un apposito contenitore per poi andarlo a smaltire nelle isole ecologiche? A quanti importa davvero se invece quell’olio esausto finisce nella rete fognaria comune? Quanti di noi, con innocente pigrizia, aprono il rubinetto del lavandino e fanno scorrere litri e litri di acqua mentre si spazzolano i denti? A chi importa sprecare un bene comune che nelle nostre case arriva abbondante e ad un costo alla fine mica poi tanto alto? A quanti fumatori importa la fine che fanno le cicche? Quell’immagine del portacenere dell’auto strapieno appartiene ormai solo a chi ha più di 40 anni: oggi gli abitacoli delle automobili sono tutti belli immacolati, a quelli sì che ci prestiamo attenzione. Non sia mai che si imbrattino di un po’ di cenere. Meglio gettare la cicca fuori dal finestrino, tanto prima o poi qualcuno passerà a pulire la strada pubblica.

Piccoli esempi che ci fanno capire quanto ci teniamo realmente al nostro Ambiente: pronti a puntare il dito contro gli altri e allo stesso tempo colpevoli di imperdonabile lassismo. Al massimo siamo bravi a sbarrare gli occhi quando in televisione, proprio in questi giorni, vediamo bruciare ettari ed ettari del polmone verde della Terra, l’Amazzonia. E’ a questo pubblico che si rivolge la nuova pagina che Cronache dedica all’ecologia e alle buone pratiche da seguire per diventare “più civili dei civili”. Intervisteremo esperti, associazioni, comitati di residenti, politici e amministratori pubblici. Faremo il punto sulle piaghe più evidenti che flagellano i nostri territori, a partire dai roghi tossici e dalla Terra dei fuochi, aprendo un occhio sulle iniziative che altri Paesi hanno già adottato e alle quali potremo ispirarci per far tornare belle e sane la nostra Campania e la nostra Italia. Se ci pensate basta poco, che ce vò.

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