Belgio, il primo ministro Michel si dimette: caos sul Global compact

In carica dall'ottobre del 2014, ha perso il sostegno della New Flemish Alliance

Belgium, Brussels, Nov. 19, 2015 - Speech of Belgian Prime Minister Charles Michel at an extra plenary session of the Chamber at the Federal Parliament, following the attacks in Paris © Danny Gys / Reporters Reporters / GYS LaPresse Only italy Charles Michel parla alla Camera del Parlamento Federale, a seguito degli attentati di Parigi

BRUXELLES – Il primo ministro belga Charles Michel ha annunciato le sue dimissioni dieci giorni dopo che il suo principale partner di coalizione è uscito dall’esecutivo. Lasciandolo alla guida di un governo di minoranza.

Il primo ministro belga si dimette

Michel, che è entrato in carica nell’ottobre del 2014, ha perso il sostegno della New Flemish Alliance (N-VA), contraria al Global compact, il patto Onu sulle migrazioni. Le dimissioni arrivano a due giorni dalle manifestazioni contro il testo nel centro di Bruxelles degenerate in scontri. Con la polizia costretta a usare gas lacrimogeni e idranti per ristabilire l’ordine.

Bufera sul Global compact, Michel lascia l’incarico

Dopo un dibattito in Parlamento in cui i partiti dell’opposizione hanno rifiutato di prestare il loro sostegno per consentire al governo di continuare a lavorare fino alle elezioni legislative di maggio del prossimo anno, con i socialisti e gli ecologisti che hanno annunciato una mozione di sfiducia, Michel ha annunciato che avrebbe lasciato andando “immediatamente dal re”. Re Filippo lo ha ricevuto ma ha fatto sapere che terrà consultazioni prima di decidere se accettare le dimissioni.

I nazionalisti spingevano sui cambiamenti costituzionali

I nazionalisti fiamminghi della N-VA, guidata dal potente sindaco di Anversa, Bart De Wever, aveva avanzato richieste politiche in cambio dell’appoggio al governo Michel II e alla legge di bilancio, bollate dal premier come “inaccettabili”. In particolare su possibili cambiamenti costituzionali. L’N-VA, la prima forza politica della Camera con 31 deputati su un totale di 150, ha ritirato il suo sostegno alla coalizione. Alla vigilia della decisione di Michel di approvare il patto sulle migrazioni a nome del Belgio, il 10 dicembre a Marrakech.

Nonostante il suo carattere non vincolante, il testo, inizialmente sostenuto da tutta la coalizione, che comprendeva anche liberali e cristiano democratici, a fine ottobre è stato osteggiato dai nazionalisti fiamminghi. Perché, sostengono, avrebbe spalancato la strada alla perdita di sovranità degli Stati firmatari nel definire la propria politica migratoria.

(Lapresse/AFP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome