Birmania, Blinken: “Asean faccia pressione sul regime”

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando a Bangkok ha criticato i Paesi del sud-est asiatico per non aver fatto abbastanza per spingere il governo militare della Birmania a riportare il Paese sulla via della democrazia dopo il golpe dell'anno scorso.

Antony Blinken (Kim Kyung-Hoon/Pool Photo via AP)

BANGKOK – Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando a Bangkok ha criticato i Paesi del sud-est asiatico per non aver fatto abbastanza per spingere il governo militare della Birmania a riportare il Paese sulla via della democrazia dopo il golpe dell’anno scorso. Tutti i membri dell’Asean devono ritenere il regime responsabile, continuare a chiedere l’immediata cessazione della violenza, il rilascio dei prigionieri politici e il ripristino del percorso democratico della Birmania”, ha detto Blinken. Il segretario di Stato Usa ha definito una “disgrazia” il fatto che la repressione in Myanmar continui da circa 18 mesi e ha detto di essere deluso dal fatto che i vicini del Myanmar non abbiano fatto pressioni per farla cessare. “Penso che sia purtroppo giusto dire che non abbiamo visto alcun movimento positivo. Al contrario, continuiamo a vedere la repressione del popolo birmano che continua a vedere violenze perpetrate dal regime”, ha detto il capo della diplomazia Usa, scagliandosi poi contro i leader militari del Myanmar per aver incarcerato o costretto quasi tutta l’opposizione a fuggire e per aver peggiorato la triste situazione umanitaria non fornendo il tipo di assistenza e rifornimenti necessari a migliorare le condizioni.

Blinken ha quindi preso di mira i vicini della Birmania, cioè l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), che ha tentato di convincere i militari ad attuare un piano in cinque punti per riportare il Paese su un percorso democratico. “Tutti i paesi devono continuare a parlare chiaramente di ciò che il regime sta facendo, della sua repressione e brutalità in corso”, ha affermato. E ancora: “Abbiamo l’obbligo nei confronti del popolo birmano di ritenere il regime responsabile. Anche il sostegno regionale all’adesione del regime al piano in cinque punti sviluppato dall’Asean è fondamentale.

Ma questo non è successo”, ha detto.

LaPresse

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