Bollette e cibo, rincari da capogiro

In Campania il 30% in più di costi sui beni fondamentali: si va verso il disastro

NAPOLI – Costa tutto di più, troppo di più. Un punto percentuale di media di aumento al mese dei prezzi al consumo. Insostenibile, specie che si considera che in un anno i rincari sono superiori all’8% e quelli per i beni fondamentali sono ancora peggiori. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat i prodotti alimentari costano quasi l’11% in più rispetto ad agosto del 2021 e i prezzi di casa, acqua ed energia sono aumentati del 31%. Una stangata terrificante alla quale il nuovo governo, che presto si insedierà con Giorgia Meloni al timone, dovrà trovare delle contromisure adeguate. La spirale dei rincari dal produttore al consumatore in Campania sta avendo effetti devastanti. Le imprese sono alla canna del gas e le famiglie cercano di risparmiare in ogni modo per arrivare alla fine del mese. Le ultime soluzioni che arrivano dallo Stato creano più polemiche che altro. Arera, l’Authority che si occupa dell’energia, ha deciso di inviare mensilmente le bollette del gas. E le associazioni di categoria sono già infuriate. “Partirà un ricorso al Tar contro qualsiasi decisione dell’Autorità che dovesse modificare il periodo di fatturazione del gas, al pari di quanto fatto per l’aggiornamento mensile delle tariffe, sul quale pende un ricorso del Codacons – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo perché l’invio mensile delle bollette non solo non determinerà alcun vantaggio per gli utenti, non avendo alcun effetto sulle tariffe, ma produrrà un aggravio dei costi a carico delle società fornitrici, costi che saranno scaricati sui consumatori finali”. Per questa ragione il Codacons, dopo aver impugnato al Tar della Lombardia l’aggiornamento mensile delle tariffe del gas – che pone gli utenti nella condizioni di risentire maggiormente della volatilità delle quotazioni energetiche, subendo magari forti aumenti del gas quando aumentano i consumi e ottenendo riduzioni delle tariffe quando fanno meno uso di gas – impugnerà anche eventuali decisioni sull’invio mensile delle bollette. L’Arera aveva annunciato questa decisione con queste motivazioni: “Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura – le parole del presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo. L’intervento adottato, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori. Le perduranti tensioni geopolitiche, infatti, hanno acuito le incertezze sulla disponibilità di gas dalla Russia, aumentando – ha concluso – le criticità per i venditori nel reperire sui mercati all’ingrosso il gas necessario a soddisfare i propri clienti, anche domestici, per il prossimo anno termico che parte dal 1° ottobre”. Non si intravede la luce in fondo al tunnel. E per le famiglie campane l’autunno si preannuncia nerissimo.

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