Borsa, Piazza Affari mai così male dalla Brexit: crollo degli energetici

Continua la difficoltà del settore bancario con Unicredit a -13,44%, Banco BPM -14,33%, Bper -13,58%

MILANO – All’emergenza coronavirus si è aggiunto oggi lo shock dei prezzi del petrolio, arrivati a perdere fino a -31%, dopo la mossa dell’Arabia Saudita di innescare una guerra dei prezzi a seguito del flop del vertice Opec. Il Ftse Mib ha così chiuso a -11,17% a 18.476 punti, sui minimi da fine 2018. Per Piazza Affari si tratta del calo peggiore dalla Brexit (giugno 2016). I settori più colpiti dal panic selling sono stati gli energetici, i finanziari (complice la prospettiva di tassi più bassi) e in generale i ciclici.

A picco il settore bancario

Continua la difficoltà del settore bancario con Unicredit a -13,44%, Banco BPM -14,33%, Bper -13,58%. Le prime due hanno aggiornato i loro minimi storici. Chiusura a -9,95% per Enel, tra i pochi titoli che aveva tenuto nelle scorse settimane. Crollo record di Eni (-20,85% a 8,1 euro) che ha chiuso sui minimi a oltre 23 anni. La capitalizzazione in Borsa è scesa sotto i 30 miliardi di euro, in calo di oltre 7 miliardi rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso. Leggermente peggio hanno fatto Saipem e Tenaris, anch’esse azzoppate da crollo petrolio, con cali di oltre il 21 per cento per entrambe.

(AWE/Finanza.com)

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