Bungaro a “Cronache”: “Sono come un artigiano, scrivo con passione e ispirazione”

“In scena porto il mio ‘mare dentro’, a volte calmo a volte in tempesta”

AVERSA (Angela Garofalo) – Ricercatissimo dai grandi nomi della canzone italiana, miete successi sia per i testi che scrive per sé che per quelli che compone per altri. L’armonia musicale dell’universo artistico di Bungaro affascina, seduce ed è amata da tanti. E’ stato ospite pochi giorni fa nella serata dei duetti sanremesi al fianco di Francesco Renga, insieme al quale ha cofirmato testi e musiche, insieme a Chiodo e Rakele. Il Festival di Sanremo con novità, premiati e polemiche è finito da poche ore ma ogni brano presentato su quel palco reca con sé storie di talenti, collaborazioni, progetti e tante speranze che meritano ascolto. Noi abbiamo intercettato Bungaro, che sarà in concerto sabato sera all’Auditorium ‘Bianca D’Aponte’ di Aversa con il suo ‘Maredentro’. L’album è stato pubblicato in doppia uscita: alla prima ha fatto seguito nel 2018 ‘Maredentro live – Il viaggio’. Lo accompagnano in questa tappa aversana i musicisti Antonio Fresa al pianoforte e live electronics e Antonio De Luise al contrabbasso. Sarà un incontro unico ed intimo per festeggiare il 39esimo compleanno di Bianca D’Aponte, musa ispiratrice del Premio omonimo a lei intitolato. L’unico in Italia dedicato alle cantautrici, e dove Bungaro è praticamente di casa. Oltre ad essere legato da una profonda amicizia con il papà di Bianca, il patron del premio Gaetano D’Aponte, Bungaro è sempre presente, quando può, nella veste di giurato ed ospite alla manifestazione che ogni anno si svolge al Teatro Cimarosa di Aversa.

‘Maredentro live – il viaggio nell’edizione speciale del 2018’ contiene tre nuovi brani, tra i quali una versione inedita di ‘Imparare ad amarsi’ e ‘Le previsioni della mia felicità’. Brani da scoprire o riscoprire, arrangiati e interpretati nello stile inconfondibile ed essenziale dell’autore. Tra questi ‘Io non ho paura’, resa celebre dall’interpretazione di Fiorella Mannoia, ‘Guardastelle’, canzone vincitrice del premio della critica al Festival di Sanremo del 2004, che ha girato il mondo, interpretata anche da Youssou N’Dour, poi ‘Il Mare Immenso’, presentata nel 2011 al Festival di Sanremo da Giusy Ferreri. Inoltre, per la prima volta, Bungaro interpreta alcune canzoni di altri artisti: oltre a ‘L’ombelico del mondo’, e ‘La donna riccia’, omaggio a Domenico Modugno, canterà ‘Apri le braccia’, unica versione italiana di ‘Once in a life time’ di David Byrne dei Talking Heads. Nel disco è presente la sua passione per il cinema: Bungaro canta ‘Perfetti sconosciuti’ che ha vinto il Nastro D’Argento e il Ciak D’Oro, ed è stata candidata ai David di Donatello per la migliore canzone originale, interpretata da Fiorella Mannoia.

Bungaro, pugliese di Brindisi è un cantautore elegante e artigiano della musica, come ama lui stesso definirsi. Autore di un numero notevole di brani, portati al successo dai più importanti artisti italiani come Mannoia, Vanoni, Ayane, Ferreri, Mengoni, Morandi, solo per citarne alcuni. Vanta numerose collaborazioni con artisti della scena internazionale, tra cui quella con Ivan Lins, il cui progetto InventaRio è stato nominato ai Latin Grammy Awards 2014, ma anche Youssou N’Dour, Daniela Mercury e Lara Fabian. Nella sua carriera, iniziata a Sanremo nel 1988 con il brano ‘Sarà forte’, Bungaro ha ricevuto numerosi riconoscimenti come 4 Premi della Critica al Festival di Sanremo, 3 Premi Musicultura e 2 Premi Lunezia. Ha firmato diverse colonne sonore di film di successo. Ha firmato la canzone ‘In Viaggio’, interpretata dalla Mannoia per il film documentario ‘I bambini sanno’ di Walter Veltroni. Ha scritto per Eros Ramazzotti nell’ultimo disco ‘Vita ce n’è’ uscito a novembre 2018.

Renga in un’intervista recente ha detto “Io non sarei qua se lui non mi avesse fatto avere tramite Claudio questa canzone”. Avete già avete collaborato in passato?

E’ la prima volta che collaboro con Renga. Avevo scritto questa canzone e l’ho fatta sentire a Baglioni. A lui e alla commissione è piaciuta. Dato che quest’anno nessun artista dell’anno prima poteva presentarsi in gara, se non come ospite, Baglioni l’ha proposta a Francesco che in realtà non doveva andare al Festival. Ma gli è piaciuta davvero molto. Si è mostrato molto coinvolto dalla storia, che un po’ somiglia anche alla sua. Tanti elementi in comune: io trent’ anni fa ho perso mio padre e lui sua madre. Abbiamo la stessa età. Entrambi abbiamo una figlia di quattordici anni. C’è proprio tutto nel testo, il padre, il figlio, il passato, il presente e la consapevolezza di un uomo di cinquant’anni. Poi sia Baglioni che Renga mi volevano come ospite al Festival e quindi, è stato un onore per me essere su quel palco, nella doppia veste di autore e di interprete.

L’anno scorso, dopo quattordici anni, è tornato in gara a Sanremo con ‘Imparare ad amarsi’ insieme a Vanoni e Pacifico. Testo scritto anche da lei e classificato quinto a Sanremo. Un successo enorme. Che sensazioni o responsabilità rimanda un successo: non si sente un po’ Re Mida?

Mi fa sentire semplicemente un artigiano che scrive con passione e ispirazione. Una canzone resta se veramente hai fatto un lavoro con amore e passione intorno all’argomento che tratti oltre le musiche. Questo mi succede da tanti anni dal 2004, partendo da ‘Guardastelle’ fino a canzoni scritte per Fiorella Mannoia come ‘Io non ho paura’, ‘Perfetti sconosciuti’ tratta dal film che ha fatto il giro del mondo. Più che una formula è quell’esigenza che quando arriva ti fa chiedere: cosa devo raccontare e come lo devo fare. La prima cosa che mi dico è di dire sempre la verità. Non c’è mai una tecnica. Ovviamente c’è tanta esperienza nello scrivere, e che in una canzone della durata di 3-4 minuti devo metterci un microfilm. Raccontare una storia dall’inizio alla fine.

Sabato sarà ad Aversa per il compleanno di Bianca. Che rapporto ha con il Premio Bianca d’Aponte?

E’ uno dei premi più interessanti in Italia, forse l’unico che si occupa di cantautrici donne. E ve lo dice uno che ho quasi sempre collaborato con artiste femminili. Questa kermesse ti permette di portare un progetto. Anche se sono solo due serate, quelle finali, intorno ruota tutto un meccanismo fatto di diversi appuntamenti che sviluppano l’argomento in maniera seria e approfondita. Il premio non si ferma lì, ci sono interazioni, grosse possibilità, incontri. C’è un primo e un dopo. L’ho trovato uno dei più seri in Italia. Inoltre sono legato da una forte amicizia che si è creata con Gaetano, papà di Bianca. Una persona straordinaria che sta dedicando tutta la vita a questo progetto, realizzando il sogno di tante ragazze come sua figlia, che come sappiamo per lei è andata diversamente. Un festival centrato sulla qualità e semplicità. Cosa che non si trova spesso da altre parti.


Sarà in concerto con Maredentro: un successo di pubblico e date.

Il primo è stato integrato con ‘Il viaggio’ perché mi ha permesso di inserire altri brani come quello sanremese dell’anno scorso ‘Imparare ad amarsi’ e ‘Le previsioni della mia felicità’. Quest’ultimo tra l’altro ha un riferimento molto forte con la vostra terra. Ad esempio nel videoclip ho scelto due attrici straordinarie, le sorelle Fontana, protagoniste di ‘Indivisibili’. Ed è stato girato a Napoli. C’è un amore molto forte con la terra campana che è meravigliosa. Anche i miei musicisti Antonio de Luise è salernitano e Antonio Fresa è napoletano.

Maredentro perché…

Io sono nato sul mare, nel porto di Brindisi. ‘Maredentro’ è il mio film preferito. ‘Maredentro’ è come se fosse un codice, torna sempre nelle mie canzoni. Una metafora per raccontare questa voglia di non lasciarsi andare e mettersi sempre in gioco. Tutti noi abbiamo un mare-dentro, a volte calmo, a volte in tempesta. E’ bello nuotare dentro e saperci nuotare. All’interno di questo concerto che si chiama Maredentro c’è davvero tanta imprevedibilità. Io metto dentro davvero in gioco tutto. Tutto quello che il pubblico ha voglia di vedere quando stai sul palcoscenico, perché oggi il pubblico ha fame di verità, non si fa prendere in giro.

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