Calcio, Infantino a Johnson: “Club Premier League lascino partire i nazionali”

Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha chiesto al primo ministro britannico Boris Johnson di revocare l'obbligo di quarantena per i giocatori per consentire loro di prendere parte agli impegni di qualificazione al Mondiale.

FIFA Secretary General Gianni Infantino is seen before the Euro 2020 soccer championship group C match between Netherland and Austria, at Johan Cruyff Arena Arena in Amsterdam, Thursday, June 17, 2021. (Koen van Weel, Pool via AP)

LONDRA – Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha chiesto al primo ministro britannico Boris Johnson di revocare l’obbligo di quarantena per i giocatori per consentire loro di prendere parte agli impegni di qualificazione al Mondiale. La Premier League ha sfidato la Fifa dichiarando che quasi 60 giocatori di 19 club non avranno il via libera la prossima settimana per raggiungere i 26 paesi inseriti nella lista rossa dell’Inghilterra perché considerati a rischio Covid, comprese tutte le nazioni sudamericane. “Ho scritto al primo ministro Boris Johnson e ho fatto appello affinché i giocatori non siano privati dell’opportunità di rappresentare i loro paesi nelle partite di qualificazione per il Mondiale, che è uno dei massimi onori per un calciatore professionista”, ha dichiarato Infantino in una nota.

“Ho suggerito che un approccio simile a quello adottato dal governo del Regno Unito per le fasi finali di Euro 2020 sia implementato per le prossime partite internazionali”, ha proseguito. “Insieme abbiamo mostrato solidarietà e unità nella lotta contro il Covid”, ha aggiunto. “Ora, esorto tutti a garantire il rilascio di giocatori nazionali per le imminenti qualificazioni al Mondiale. Chiedo una dimostrazione di solidarietà da ogni associazione, lega e club, per fare ciò che è giusto ed equo per il gioco globale”, ha dichiarato Infantino. “Molti dei migliori giocatori del mondo competono in campionati in Inghilterra e Spagna, e crediamo che questi paesi condividano anche la responsabilità di preservare e proteggere l’integrità sportiva delle competizioni in tutto il mondo”, ha concluso.

LaPresse

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