Calcio, Infantino rilancia sul Mondiale biennale: “Funziona ed è inclusivo”

Un progetto che "funziona" e che coinvolgerebbe davvero tutto il Mondo. Gianni Infantino insiste nel suo piano di rivoluzionare il calendario del pallone con l'introduzione di un Mondiale biennale, sottolineando come non si tratti di una proposta personale ma di una volontà dell'intero Congresso della Fifa.

Gianni Infantino presidente della Fifa
© AFP-LaPresse

TORINO – Un progetto che “funziona” e che coinvolgerebbe davvero tutto il Mondo. Gianni Infantino insiste nel suo piano di rivoluzionare il calendario del pallone con l’introduzione di un Mondiale biennale, sottolineando come non si tratti di una proposta personale ma di una volontà dell’intero Congresso della Fifa. La parola ‘inclusione’ è al centro del ragionamento del numero uno della federazione, e lo studio di fattibilità, chiesto da 166 paesi e votato a favore dall’88% degli interessati, sembra dargli ragione. “Il Mondiale ogni due anni funziona o funzionerebbe. Ci sarebbero meno partite delle nazionali, ma con più impatto. E anche l’impatto economico ovviamente è positivo, ci guadagnerebbero tutti”, ha assicurato il successore di Sepp Blatter, entrato in carica nel 2016, consapevole dell’ostracismo del Vecchio Continente ma determinato ad andare avanti. “Se ci fossero oggi 5 paesi europei e 13 africani a qualificarsi al Mondiale la visione sarebbe probabilmente diversa, è importante lo sviluppo del calcio in tutto il mondo – ha proseguito Infantino nel suo intervento a ‘Radio Anch’Io Sport’ – In Europa ovviamente c’è contrarietà, perché in Italia, Spagna e Inghilterra c’è il Mondiale ogni settimana. Ma nel resto del mondo non è così, bisogna trovare il modo di includere il mondo nel calcio”.

Le zone d’ombra sul progetto in ogni caso non mancano: dall’intasamento del calendario, con la minaccia Superlega comunque non ancora svanita e i club poco propensi a tornei nazionali più ‘snelli’, al parere negativo già espresso dalle altre federazioni sportive e dal comitato olimpico internazionale, fino alla salute dei giocatori. “E’ un progetto a protezione dei campionati nazionali, ci sarebbero meno soste. Per i giocatori ci sarebbe una pausa di tre settimane dopo il Mondiale, a luglio, cosa che oggi non esiste”, ha assicurato Infantino arrivando a proporre, per tendere una mano all’Uefa, un Europeo a sua volta a cadenza biennale. Deadline non ce ne sono, con la scadenza del calendario internazionale fissata per il 2024 (“prenderemo il tempo che ci vuole, l’importante è rispettare le opinioni di tutti”) ma la strada sembra ormai tracciata. E, a questo punto, sembra difficile ipotizzare una marcia indietro.

LaPresse

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