Calcio, Napoli indigesto per Sarri: Juve ko, Insigne porta Gattuso in paradiso

Foto Cafaro / LaPresse in fot Lorenzo Insigne (SSC Napoli)

NAPOLI – Nella domenica in cui Inter e Lazio non sono andate al di là di un pareggio, la Juventus è riuscita a fare abbondantemente peggio, perdendo male a Napoli e dando una brutta immagine di se stessa. La squadra di Rino Gattuso, reduce da quattro sconfitte di fila al San Paolo, ha messo insieme una prestazione quasi perfetta, costruita intorno all’umiltà dei propri limiti e alla bravura di Lorenzo Insigne, che ha propiziato la prima rete partenopea e confezionato la seconda. Tanto è bastato per avere ragione dei campioni d’Italia, apparsi vuoti e svuotati, persino incapaci di reagire a livello nevrile.

Un lampo nel buio

Il gol di Ronaldo, il diciassettesimo in campionato, è servito a poco, anche perché confezionato al minuto 90. Non è stata una bella partita, quella del San Paolo. Troppo gravida di tensioni, troppo tattica, il Napoli compatto dietro e pronto a offendere soprattutto solo in contropiede, la Juventus poco sciolta dalla cintola in su e spesso incapace di trovare spazi per mettere a profitto i suoi talenti. Il tridente Ronaldo, Higuain, Dybala, con quest’ultimo utilizzato nella posizione di trequartista, ha faticato a incidere, la marcatura di Demme su Pjanic ha tolto il fiato al bosniaco, persino Bentancur si è visto poco, ingolfato com’era negli affari di metà campo, dove si è percepita una densità superiore a quella di una megalopoli cinese.

L’uruguayano, dopo l’uscita di Pjanic e l’ingresso in campo di Rabiot al 6 minuto della ripresa, ha indossato i panni del regista e qualcosa nel gioco dei bianconeri è cambiato. Non sempre in meglio, anzi. Per un tempo, il primo, si è visto del calcio sincopato e poche, pochissime azioni da gol. Sarri non ha fatto il Sarri, in compenso lo stadio San Paolo ci ha messo un attimo per marcare l distanza da un ex amico diventato nemico.

Gattuso, invece, ha fatto il Gattuso, nel senso che ha trasferito la sua grinta a una formzione che per un pezzo è riuscita ad annullare il distacco siderale della classifica. Il Napoli ha giocato alla pari della Juventus, non ha mai dato la sensazione di essere una vittima sacrificale, si è adattato alla situazione, alle necessità, alle contingenze anche strutturali. Meglio a sinistra con Mario Rui e Insigne che a destra dove hanno gravitato Hysaj e Callejon, Milik si è sbattuto là davanti, ma Bonucci e soprattutto De Ligt gli hanno concesso il minimo sindacale, molto è stato opera di Insigne.

La prima parata vera di Meret è andata in archivio dopo un’ora e un minuto, per neutralizzare una conclusione di Higuain e questo dettaglio la dice lunga su come hanno funzionato le cose alla Juventus. Dopo un’ora e due minuti, invece, è arrivato il gol del vantaggio del Napoli, un tap-in di Zielinski dopo che Szczesny aveva deviato con goffaggine un tiro di Insigne. Nel tentativo disperato di raddrizzare il match, Sarri ha inserito Bernardeschi e Douglas Costa per Dybala e Matuidi, con sul risultato di aggrovigliare ulteriormente le poche idee dei bianconeri. Che hanno subito il raddoppio con Insigne e che si sono levati la coscienza con il solito gol di CR7. (LaPresse)

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