Calcio, Uefa: 7 miliardi persi dai club per il Covid, ma gli stipendi aumentano

Gli stipendi dei giocatori sono aumentati in tutta Europa nel 2021 anche se le entrate dei club hanno continuato a diminuire

MILANO – Gli stipendi dei giocatori sono aumentati in tutta Europa nel 2021 anche se le entrate dei club hanno continuato a diminuire. E’ quanto emerge da un report della Uefa sullo stato di salute del calcio europeo. Secondo il rapporto, i club europei hanno accusato un totale di 7 miliardi di mancati ricavi a causa della pandemia 4 nella stagione 2020 e 3 nel 2021, mentre gli stipendi dei calciatori sono aumentati in media del 2%. In totale, i costi salariali – e le commissioni degli agenti – rappresentano una spesa pari al 91% delle entrate. Ciò ha portato a un aumento dei prestiti esterni, con i club che hanno assunto oltre 750 milioni di euro di nuovi debiti. L’Uefa Club Licensing Benchmarking Report – riporta il Guardian – è uno studio autorevole sui 724 club che competono nelle 54 massime divisioni europee. Dipinge il quadro di uno sport messo in ginocchio dal Covid e lacerato da disuguaglianze strutturali, pubblicando numeri che sottolineano le richieste urgenti di riforma.

Andrea Traverso, direttore della sostenibilità finanziaria e della ricerca dell’Uefa, ha affermato che il rapporto “dimostra chiaramente” la necessità di un cambiamento. “Ci sono davvero solo due cose che possono proteggere il calcio e prepararlo a shock futuri”, ha detto nell’introduzione al rapporto.“Il primo è un passo significativo verso un migliore controllo dei costi, in particolare in relazione a salari e trasferimenti, e una maggiore enfasi sugli investimenti a lungo termine nelle infrastrutture e nello sviluppo dei giovani. Il secondo – ha spiegato Traverso – è ricostruire l’equity buffer. Le riserve di liquidità accumulate negli ultimi dieci anni sono state un’importante prima linea di difesa contro le carenze di entrate”. La maggior parte delle perdite accumulate dai club è derivata dall’effetto di giocare a porte chiuse, con i ricavi dalla vendita dei biglietti in calo dell’88% nel 2020-21. I club sono stati però colpiti anche da un calo dei ricavi da trasferimenti, con i soldi generati dalle vendite in calo del 40%. Questi due fattori, sostiene Traverso, hanno contribuito a far aumentare gli stipendi poiché i club si sono legati ai giocatori con contratti più lunghi. “I club delle prime 20 leghe hanno dovuto scegliere tra limitare i nuovi accordi salariali, anche se ciò significa mettere a rischio le risorse dei giocatori valutate in bilancio a 13 miliardi di euro, o proteggere quelle risorse estendendo i contratti dei giocatori”, ha spiegato.

(LaPresse)

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