Caos tesseramento, rivolta nel Pd

Acampora: la Campania meriterebbe un trattamento uguale a quello delle altre regioni, il partito nazionale poteva fare di meglio

NAPOLI – Il Pd campano finisce di nuovo “dietro la lavagna” e fra gli esponenti del partito serpeggia il malumore per la scelta confusionaria dei vertici nazionali di tornare al tesseramento online, con un dietrofront finora non motivato. Ieri il responsabile nazionale dell’organizzazione Igor Taruffi (firmatario della nota che impone le iscrizioni online) è stato a colloquio con i segretari provinciali Giuseppe Annunziata (Napoli), Nello Pizza (Avellino), Giovanni Cacciano (Benevento) e Vincenzo Luciano (Salerno), ma da questa riunione non è emerso nulla. “La Campania – dichiara il capogruppo al Comune di Napoli Gennaro Acampora – meriterebbe un trattamento uguale a tutte le altre regioni e il partito nazionale avrebbe potuto fare molto meglio”.

La decisione dei vertici nazionali di cambiare le modalità di tesseramento in corsa sarebbe stata ispirata dall’ex senatore Sandro Ruotolo e dal deputato Marco Sarracino e si può leggere come un altro atto della guerra contro il presidente della Regione Vincenzo De Luca. A questo punto, una composizione diplomatica del contrasto fra il governatore ed Elly Schlein appare molto improbabile. Se ne era parlato nei mesi scorsi, quando Piero De Luca aveva avuto contatti con la segretaria nazionale, immortalati dall’abbraccio durante la convention della componente di Stefano Bonaccini. Ed è sembrato che il commissario campano del partito Antonio Misiani intendesse aprire una tregua quando ha fatto intendere che il congresso regionale si sarebbe potuto svolgere all’inizio del 2024. A quanto sembra, però, ha prevalso l’intenzione originaria della Schlein di far slittare i lavori a dopo le Europee. In questo modo Elly potrà controllare più strettamente la formazione delle liste senza doversi confrontare con un segretario eletto che verosimilmente sarebbe della corrente di Bonaccini. In questo modo, però, ha poche speranze che i suoi oppositori possano votare i candidati a lei vicini.

Da ricordare che le iscrizioni online del 2023 erano già state completate, con termine fissato al 31 dicembre. Il 20 dello stesso mese era arrivata da Roma la comunicazione ufficiale: dal 1° al 31 gennaio si sarebbe potuto procedere solo in presenza. Nei giorni scorsi, però, gli attivisti sono stati spiazzati dalla nota firmata da Taruffi: niente più tessere “dal vivo”, si torna alla modalità a distanza. La stessa modalità – ed è paradossale notarlo – che ha portato agli annullamenti di tessere nella federazione di Caserta e alla fine ha bloccato la proceduta che avrebbe portato al congresso, sia in Terra di Lavoro che nell’intera regione.

Fino alla chiusura delle iscrizioni saranno in vigore le regole previste dal partito: non più di 3 tessere per ogni bancomat, carta di credito o prepagata e nessun bonifico cumulativo.

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