Caserta, l’ira degli allevatori bufalini: “La strage è colpa della politica”

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Emergenza brucellosi
Emergenza brucellosi

CASERTA – Gli allevatori del comparto bufalino di Terra di Lavoro tornano a protestare, dopo quindici giorni di presidio di fronte alla sede centrale della Asl Caserta, chiedendo l’intervento della politica locale, dei cittadini del Casertano e pretendendo la cessazione di quello che, per loro, è il colpevole silenzio che fino ad oggi ha portato alla strage di migliaia di animali. Si inasprisce la protesta del Movimento degli Allevatori che, nella giornata di ieri, di fronte al Monumento ai Caduti del capoluogo, hanno tratto un bilancio degli ultimi 15 giorni di protesta, in cui Gianni Fabbris ha spiegato l’evoluzione della loro protesta. Gli allevatori hanno intenzione di fare della loro battaglia, la tutela del patrimonio bufalino campano, una questione di livello nazionale.


“Chiediamo una svolta – le parole del rappresentante degli allevatori – Dopo l’abbattimento di 140mila bufale e il fallimento di 300 aziende chiediamo l’intervento dei ministri dell’agricoltura e della sanità. La difesa del patrimonio bufalino deve diventare una questione nazionale. Cosa vogliamo dal nostro Made in Italy? Che diventi una scatola vuota, un prodotto industriale? O vogliamo che sia espressione del territorio. Non accettiamo di rimanere sotto lo schiaffo della speculazione industriale e continueremo la nostra mobilitazione fino a che i problemi non saranno risolti”.


Per questo ieri, dopo aver smontato il presidio nel capoluogo gli allevatori si sono diretti ad Aversa. Con le bandiere, tra le strade, applauditi dai cittadini del Comune normanno. Poco dopo mezzogiorno quando, arrivati in piazza Crispi, sono stati ricevuti dal primo cittadino Alfonso Golia e dal vicesindaco di Casal Di Principe Mirella Letizia. Nella Sala Consiliare, è andato in scena l’incontro fra il movimento degli allevatori (presente con le famiglie sottratte al lavoro nelle stalle pur di segnare una presenza che, sempre più chiaramente, è il vero segno di novità in questa lunga vertenza), il consiglio comunale di Aversa e il vicesindaco di Casal di Principe. “Abbiamo bisogno di voi – l’appello ai rappresentanti dell’Aversano di Gianni Fabris – di ricostruire il rapporto di fiducia fra gli allevatori, i cittadini e le istituzioni venuto meno in questi anni di errori e di gravi responsabilità nella gestione del Piano contro la Brucellosi e la Tubercolosi. Vi chiediamo di fare un passo avanti e di essere con noi nella iniziativa che terremo nelle prossime settimane a Roma all’interno di una grande campagna nazionale e internazionale che interroga e chiama alla responsabilità la politica”. Un appello che è stato accolto dal sindaco di Aversa.

“E’ assolutamente indispensabile ricostruire un clima di ascolto corretto fra la Regione e gli allevatori. Quel clima che riparte solo dal riconoscimento del fallimento del vecchio piano e dalla necessità di trovare le soluzioni diverse per il nuovo. Noi sindaci siamo impegnati in prima persona a facilitare soluzioni condivise perché il territorio vince solo nell’unità. Mi farò io stesso promotore di un’iniziativa per chiedere e sollecitare un tavolo di confronto con gli allevatori anche sulla base delle dichiarazioni del vicepresidente Fulvio Bonavitacola. Comunque siamo insieme agli allevatori a sostenerne il percorso di iniziative con tutto il consiglio comunale”.

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