Caserta, pochi posti letto al Pronto soccorso

Caserta, pochi posti letto al pronto soccorso
Caserta, pochi posti letto al pronto soccorso

CASERTA – Le ambulanze arrivano trafelate, portando con urgenza pazienti feriti o ammalati ma, una volta arrivati al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, si ritrovano ‘impantanate’ a causa della carenza di posti letto, impossibilitate a riprendere il servizio di soccorso per la mancata presa in cura del paziente da parte del nosocomio casertano: questa la situazione che si presenta all’Aorn di Caserta, dove le croniche carenze della struttura si ripercuotono tanto sui pazienti quanto sugli infermieri del servizio 118.

Questa la situazione nel reparto d’emergenza del Sant’Anna e San Sebastiano, che si riversa sul lavoro delle ambulanze del 118, come denunciato dal dottor Gennaro Mona, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Caserta e verificato sul posto nella giornata di ieri. E’ quasi l’una quando un’ambulanza arriva trafelata al pronto soccorso. Gli operatori del 118 si muovono in fretta, spingendo la barella su cui si trova un uomo ferito. Il paziente, a cui i sanitari dell’ambulanza hanno già provveduto a mettere il collare ortopedico, viene condotto attraverso il reparto. La barella attraversa la sala d’attesa, dove gli utenti e le famiglie attendono di venire chiamati per la visita. Poi scompare al di là delle porte, nella corsia dell’ospedale. Passano dieci minuti. Il tempo scorre lentamente per chi si trova nella sala d’attesa. I pazienti si raccontano i loro problemi. Nella maggior parte dei casi incentrando il proprio racconto sull’attesa stessa. Alcuni sono lì da oltre due ore, ancora aspettando di venire visitati. I minuti corrono e mezz’ora è ormai passata. Del paziente entrato, però, nessun segno. Al di là della porta si vedono ancora gli infermieri ad attendere. L’ambulanza, bloccata, non può riprendere la corsa. Compromessa irrimediabilmente la celerità dei soccorsi. “All’Ordine sono giunte numerose lamentele sui disagi patiti dagli addetti del 118, che si ritrovano nell’impossibilità di ‘sbarellare’ il paziente una volta giunti al Pronto soccorso per carenza di posti letto – dichiara il presidente Mona – Questa situazione impedisce la ripartenza delle autoambulanze in quanto sprovviste di barella. Questi disagi lavorativi non sono tollerabili, sia perché pregiudicano l’equilibrio psico-fisico degli operatori, indispensabile per garantire l’espletamento di un’attività professionale di qualità e priva di qualsiasi esposizione a rischio, sia perché costituiscono una interruzione di fatto del servizio 118. Rappresento la più ferma protesta per una vicenda che vede danneggiati non solo gli infermieri coinvolti ma soprattutto l’utenza che è esposta al rischio di non ricevere la giusta assistenza, il tutto aggravato dalla circostanza che, dovendo gli operatori sanitari agire secondo precisi protocolli, la loro inosservanza, alla luce della recente legge Gelli, integra la fattispecie della colpa grave, con conseguente obbligo di risarcire l’eventuale danno cagionato”

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