Caso Ilva al Quirinale: i vertici sindacali dal presidente Mattarella

Foto Paolo Giandotti / Ufficio Stampa Quirinale/ LaPresse in foto il Presidente Sergio Mattarella

TARANTO – Il caso Ilva arriva al Quirinale. Questa sera, alle 19 e 30, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per affrontare un argomento piuttosto scottante. La situazione dell’impianto tarantino è ancora avvolta da una fitta nuvola di punti interrogativi.. E la sensazione è che il batti e ribatti tra ArcelorMittal e lo Stato sia destinato ad andare avanti ancora a lungo. 

Ilva, le parole del presidente della Regione Puglia 

Intanto prosegue la protesta degli autotrasportatori che, pur consentendo il passaggio dei mezzi per l’approvvigionamento dei materiali necessari alla produzione, bloccheranno l’uscita dalla fabbrica della merce prodotta. Questo perché esistono delle fatture in sospeso da parte del colosso dell’acciaio contro il quale le manifestazioni, se la situazione non si risolverà, proseguiranno. A tale proposito la Regione Puglia sta studiando il modo per pagare le fatture al posto di Mittal subentrando poi come creditori dell’Ilva anche se il presidente Michele Emiliano ha definito “vergognoso” questo modo di fare. Sulla situazione si è espressa Francesca Re David, segretaria generale della Fiom. Per leui “l’unica soluzione realmente percorribile è che chi ha vinto rimanga. La gara è durata 3 anni. La cosa fondamentale e che ArcelorMittal rispetti il contratto ed i suoi impegni con un accordo sindacale che è vincolante”. 

Il sindaco Rinaldo Melucci: “Taranto vuole soddisfazione”

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: “Se ha ragione il Governo e il contratto è in forza – ha dichiarato – occorrono condizioni pesantissime perché ArcelorMittal resti e perfezioni i suoi impegni, ora Taranto vuole soddisfazione da ogni punto di vista”. Insomma la linea comune resta quella. Se un contratto c’è e ArcelorMittal viene ancora considerato il miglior interlocutore possibile, la migliore soluzione per l’Ilva e per Taranto, allora bisogna andare avanti. Anche perché l’aspetto più importante è la salvaguardia della posizione degli oltre 8mila dipendenti di Taranto.

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