Catania, spacciavano in casa con sistema di videosorveglianza: 3 arresti

I carabinieri della Stazione di Palagonia, in provincia di Catania, in collaborazione con lo Squadrone eliportato 'Cacciatori di Sicilia', hanno arrestato nella flagranza di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, tre uomini del posto di 48, 37 e 30 anni.

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MILANO – I carabinieri della Stazione di Palagonia, in provincia di Catania, in collaborazione con lo Squadrone eliportato ‘Cacciatori di Sicilia’, hanno arrestato nella flagranza di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, tre uomini del posto di 48, 37 e 30 anni. In una casa di via Mala della cittadina catanese, in cui stava il più adulto dei tre, secondo quanto trapelato, era frequente trovare dei tossicodipendenti. Ecco che i militari sono intervenuti nella tarda serata di sabato e hanno provveduto a cinturare l’abitazione. Consapevoli del fatto che dall’interno, grazie ad un sofisticato impianto di videosorveglianza che garantiva tutte le prospettive, le loro mosse erano scrutate dagli spacciatori. I militari hanno verificato il viavai di giovani che andavano nell’abitazione: lo scambio fra i soldi e la dose era ben visibile in telecamera, come da richiesta dagli stessi spacciatori.

Acquisiti degli elementi di riscontro, i carabinieri hanno deciso di fare irruzione, nonostanche chi fosse dentro opponesse resistenza all’apertura della porta. Successivamente scardinata con forza. Con il 30enne arrestato leggermente ferito al volto. La casa è stata perquisita: all’interno c’erano i tre arrestati, nonché 14 dosi di eroina già suddivise e pronte per la vendita al minuto. Materiale adibito al confezionamento di esse, due bilancini di precisione. Nonché 330 euro e l’impianto di telecamere che il terzetto utilizzava per la sorveglianza esterna dell’edificio.

Al termine delle formalità di rito, il 48enne è traportato nel carcere di Caltagirone, mentre il 37enne e il 30enne sono finiti ai domiciliari.

(LaPresse)

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