Cile, nuovo governo Pinera: annuncio atteso a breve

È atteso per le 12 ora locale in Cile, le 16 in Italia, l'annuncio della composizione del nuovo governo, il cui rimpasto è stato promesso dal presidente Sebastian Pinera sabato all'indomani della 'Grande marcia per il Cile' in cui oltre un milione di persone sono scese in piazza nella capitale Santiago.

EFE/Orlando Barria

MILANO – È atteso per le 12 ora locale in Cile, le 16 in Italia, l’annuncio della composizione del nuovo governo, il cui rimpasto è stato promesso dal presidente Sebastian Pinera sabato all’indomani della ‘Grande marcia per il Cile’ in cui oltre un milione di persone sono scese in piazza nella capitale Santiago. È infatti per mezzogiorno che sono convocati i ministri, mentre i partiti sono attesi alle 11.45 locali. Da stamattina alla Moneda, il palazzo presidenziale, si susseguono diverse riunioni. Sabato Pinera ha chiesto le dimissioni di tutti i suoi ministri in modo da poter formare un nuovo governo. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da Radio Bio Bio, chi potrebbe lasciare l’incarico nel rimpasto sono la ministra dei Trasporti Gloria Hutt, il ministro dell’Economia Juan Andrés Fontaine, la portavoce e il ministro dell’Interno Andres Chadwick. Tutti ministri in qualche modo legati alla crisi sociale di cui il Paese è teatro dallo scoppio delle proteste ormai 10 giorni fa.

La situazione

Le manifestazioni, cominciate il 18 ottobre, erano inizialmente contro l’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana di Santiago ma, a seguito della revoca della misura da parte di Pinera, si sono estese al resto del Paese diventando delle proteste contro le diseguaglianze e per chiedere le dimissioni dello stesso Pinera. Ad alimentare la rabbia dei dimostranti è stata anche la dura repressione delle proteste, nonché la militarizzazione delle strade voluta da Pinera e la dichiarazione di stato d’emergenza e coprifuoco in diverse zone del Paese. La notte fra sabato e domenica è stata la prima senza coprifuoco a Santiago dopo una settimana e da mezzanotte locale, per decreto di Pinera, è stato revocato lo stato d’emergenza in tutte le aree del Cile in cui era in vigore. In molti, dalle file dell’opposizione, hanno segnalato che queste misure sono giunte in coincidenza con l’arrivo degli osservatori internazionali di Onu e Amnesty International, attesi oggi, che dovranno indagare sulle numerose denunce di violazioni dei diritti umani, molte presumibilmente commesse da soldati o carabineros. Le proteste intanto non si fermano: anche ieri migliaia di persone sono scese in piazza sia a Santiago che in altre città, come Valparaiso, e per oggi è attesa nella capitale la ‘Grande marcia atto II’.

LaPresse

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