Cina, il partito comunista recluta nuovi vescovi: c’è l’appoggio del Vaticano

L'intesa ha aperto la strada a un riavvicinamento tra i due Stati, che avevano interrotto i legami diplomatici nel 1951

Foto Osservatore Romano - LaPresse cronaca 05 03 2018 Città di Vaticano Papa Francesco riceve in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale del Vietnam, giunti a Roma per la visita ad Limina. La Chiesa Cattolica Vietnamita Nella Foto: la conferenza DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

ROMA – L’accordo sui vescovi tra Santa Sede e Cina inizia a modificare l’assetto della piccola comunità cattolica della Repubblica Popolare. La chiesa ufficiale ha annunciato una carenza di vescovi e sta cercando prelati che l’organo di Stato, il Global Times, definisce “politicamente affidabili”. Il presidente della conferenza episcopale cinese, Ma Yinglin, ha parlato di circa 50 diocesi vacanti, la metà delle 98 riconosciute dalle autorità comuniste.

Nuovi vescovi, l’accordo tra la Cina e il Vaticano

E dal Celeste Impero arriva un nuovo segno di riavvicinamento tra i due Stati. Dopo la rimozione di Vincent Guo Xijin, anche Zhuang Jianjian, 88 anni, membro della chiesa sotterranea nella diocesi di Shantou, è stato sollevato dall’incarico. Per far posto a un prelato riconosciuto sia da Pechino e che dal Vaticano.

Sarà sostituito da Huang Bingzhang, finora unico membro della ‘Chiesa ufficiale’, riconosciuto cioè dalle autorità comuniste. Era stato scomunicato da Ratzinger nel 2011, per essere stato nominato da Pechino senza la sua approvazione.

Il pontefice ha accettato le nomine

L’annuncio arriva dopo la conclusione, a settembre, dello storico accordo bilaterale: Papa Francesco ha accettato di riconoscere sette vescovi che le autorità comuniste avevano nominato senza il suo consenso.

Il clero è scelto dal partito comunista

Si stima che in Cina ci siano 10 milioni di cattolici, divisi tra un’associazione governativa il cui clero è scelto dal Partito Comunista e la chiesa non ufficiale, fedele solo al Vaticano.
L’intesa ha aperto la strada a un riavvicinamento tra i due Stati, che avevano interrotto i legami diplomatici nel 1951. Il Partito Comunista Cinese (PCC) è storicamente diffidente nei confronti delle organizzazioni, comprese quelle religiose, che potrebbero minacciare la sua autorità, per questo ha creato associazioni statali a cui le religioni devono affiancarsi.

(Lapresse/AFP/di Maria Elena Ribezzo)

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