Clima, il summit è un flop totale

Clima, il summit è un flop totale
Clima, il summit è un flop totale

NAPOLI (Francesco Pari) – Più di 350 persone, tra cui l’attivista ambientale svedese Greta Thunberg, si sono riunite nella Place de la République a Parigi per protestare contro il finanziamento dei combustibili fossili. Questa manifestazione si è svolta durante il secondo giorno del vertice per un nuovo patto finanziario globale, un evento che ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico di tutto il mondo.

Al suono di ‘Jerusalema’, brano afro-pop del dj sudafricano Master KG, e di altre canzoni di successo, gli attivisti presenti hanno creato un cerchio usando una corda gialla. Questo cerchio occupava un quarto della piazza monumentale, al centro della quale erano posizionati tre simboli del dollaro realizzati con oltre 450 cartoni neri. Verso le 9 del mattino, queste scatole sono state progressivamente capovolte per mostrare il retro verde, cambiando il colore dell’intera installazione e segnando il culmine della mobilitazione.

L’azione è stata organizzata su invito di varie associazioni ambientaliste, tra cui Fridays for Future, 350 France, Avaaz e Glasgow Squadra d’azione. L’obiettivo era sensibilizzare sull’importanza di passare dalla finanza “sporca” alla finanza “verde”. Gli attivisti speravano che il vertice di Parigi avrebbe affrontato il tema del finanziamento delle energie fossili, che è una delle principali cause dei problemi climatici attuali. Tuttavia, molti si sono rammaricati del fatto che il vertice non stesse affrontando adeguatamente questa questione fondamentale.

Anne Cormille, una studentessa di 22 anni che studia geoscienze, ha spiegato: “Il quadro è abbastanza chiaro: si tratta di passare dalla finanza sporca alla finanza verde”. Ha sottolineato che il finanziamento delle energie fossili è una delle principali cause dei cambiamenti climatici, eppure sembra che il vertice di Parigi non stia affrontando seriamente questa problematica.

Soraya Fettih, portavoce di 350.org, ha sottolineato che non si può chiedere ai leader mondiali di agire per il clima e allo stesso tempo condannare totalmente l’attuale vertice. Ha inoltre espresso la preoccupazione che questo vertice non porterà a decisioni vincolanti e forti per affrontare la crisi climatica in modo efficace.

La partecipazione di Greta Thunberg e di centinaia di attivisti a questa protesta nella Place de la République sottolinea l’urgenza di agire per un futuro sostenibile e per fermare il finanziamento dei combustibili fossili. Questa manifestazione dimostra anche il crescente sostegno pubblico per azioni concrete volte a mitigare i cambiamenti climatici e promuovere la transizione verso fonti di energia pulita.

Nonostante le preoccupazioni circa l’efficacia del vertice di Parigi, le voci degli attivisti e di figure come Greta Thunberg continuano a sollecitare i leader mondiali a intraprendere azioni concrete per affrontare la crisi climatica. È fondamentale che si passi dalla retorica alle azioni e che si adottino politiche finanziarie che promuovano la sostenibilità e la riduzione delle emissioni di gas serra.

La protesta nella Place de la République rappresenta solo una delle molte iniziative che si svolgono in tutto il mondo per richiamare l’attenzione sul cambiamento climatico e per esigere azioni immediate. È necessario un impegno globale per affrontare questa sfida e garantire un futuro migliore per le prossime generazioni. Solo attraverso la collaborazione e l’azione concreta si potranno raggiungere gli obiettivi necessari per contrastare i cambiamenti climatici e proteggere il nostro pianeta.

Intanto sono da considerare poco incisivi i progressi a favore dei Paesi poveri. Dopo due giorni di lavori con oltre una quarantina di leader mondiali, si è chiuso a metà giornata il Summit informale di Parigi per un nuovo patto finanziario mondiale promosso da Emmanuel Macron. E senza particolari scossoni Nella conferenza stampa conclusiva, il presidente transalpino si è dichiarato contento per “completo consenso” sulla necessità di una “profonda riforma” del sistema finanziario mondiale. La lotta contro le ineguaglianze e la lotta per il pianeta troveranno risposte solo attraverso l’unità della comunità internazionale”, ha avvertito Macron. Quasi tutti hanno accettato le clausole di catastrofe naturale. Quasi, appunto. C’è poco da far festa. Gli attivisti, purtroppo, hanno avuto ragione. Nonostante gli squilli di tromba e gli eventi e i confronti in pompa magna, sul futuro del pianeta arrivano soltanto risposte evasive. E il mondo non può più permetterselo.

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