Clima, l’allarme di Visco: “Rischi per l’economia. L’Italia è la più esposta in Ue”

Il governatore sottolinea la decisione della Banca d'Italia di adottare una strategia di investimento "che integra considerazioni ESG nella gestione del proprio portafoglio azionario"

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 31-10-2018 Roma Politica Giornata Mondiale del risparmio 2018 Nella foto Ignazio Visco Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 31-10-2018 Roma (Italy) Politic World Savings Day 2018 In the pic Ignazio Visco

ROMA – Il cambiamento climatico crea rischi anche per l’economia. A lanciare l’allarme è il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che sottolinea come proprio l’Italia sia uno dei paesi più esposti a questo nuovo pericolo.

L’impatto climatico sull’economia

Sono diversi i rischi legati agli effetti del cambiamento climatico, spiega il governatore intervenendo alla presentazione del festival dello sviluppo sostenibile di Enrico Giovannini.

La linea del governatore Visco

Il primo è quello ‘fisico’, che porta con sé l’aumento delle probabilità di eventi naturali estremi: e l’Italia sarà la nazione europea più esposta ai danni legati all’esondazione di fiumi che “possono causare gravissimi costi in termini di vite umane e di distruzione di infrastrutture pubbliche e private – sottolinea Visco – obbligando famiglie, imprese e Stato a destinare un significativo ammontare di risorse finanziarie alla loro ricostruzione”. Quindi l’aumento delle temperature “potrebbe influire in modo permanente sulle capacità produttive del paese”.

Le catastrofi naturali aumentano la vulnerabilità finanziaria

Ma non solo. Le catastrofi naturali “interrompono le funzioni produttive delle imprese e delle famiglie, aumentandone la vulnerabilità finanziaria, riducendo il valore delle attività date in garanzia per ottenere credito e rendendo più complesso il rimborso dei prestiti”. Ciò potrebbe portare, osserva il governatore, a una restrizione del credito nei confronti di chi si trova nelle aree più a rischio.

Qualora la scala di questi effetti divenisse rilevante, “potrebbe risentirne la stessa stabilità del sistema finanziario”, ammonisce. Un altro tipo di rischio, il ‘rischio di transizione’, deriva dalla possibilità che il passaggio verso un’economia a bassa emissione di carbonio avvenga in modo disordinato, con un aumento significativo dei prezzi che “accrescerebbero la vulnerabilità finanziaria delle imprese e delle famiglie”.

Occorre un piano di crescita economica stabile

Per Visco non può essere solo del settore pubblico la responsabilità di “una crescita economica stabile, equa e inclusiva, che non comprometta gli equilibri ambientali. Oggi anche le banche centrali e le autorità di vigilanza, nell’assolvere al proprio mandato, considerano questi temi con attenzione. Contribuiscono a innalzare il grado di consapevolezza e di conoscenza dei rischi legati ai fattori di sostenibilità e dei loro canali di trasmissione al sistema finanziario”.

Le strategie di investimento di Bankitalia

E’ in questo senso che Visco sottolinea la decisione della Banca d’Italia di adottare una strategia di investimento “che integra considerazioni ESG nella gestione del proprio portafoglio azionario. La nuova metodologia peraltro comporta un significativo miglioramento dell’impatto ambientale dei nostri investimenti finanziari”.

(LaPresse/di Antonella Scutiero)

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