Coldiretti: in Italia un allarme alimentare al giorno, maggior pericolo dall’estero

Sul totale di 281 allarmi che si sono verificati 124 provenivano da altri Paesi dell'Unione europea (44%) e 108 da Paesi extracomunitari (39%)

Foto Mourad Balti Touati / LaPresse Da Piazza del Cannone a Piazza Castello allestito il Villaggio Coldiretti

CERNOBBIO – Nel 2019 in Italia è scoppiato fino a oggi più di un allarme alimentare al giorno, per un totale di 281 notifiche inviate all’Unione europea durante l’anno. E’ ciò che emerge da un’analisi della Coldiretti presentata al Forum internazionale dell’agroalimentare a Cernobbio. Lì hanno apparecchiato la tavola dei cibi più pericolosi venduti in Italia nel 2019. Sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf) relative ai primi nove mesi. Sul totale di 281 allarmi che si sono verificati 124 provenivano da altri Paesi dell’Unione europea (44%) e 108 da Paesi extracomunitari (39%).

In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque più pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). I pericoli maggiori per l’Italia – continua la Coldiretti – sono infatti venuti dal pesce spagnolo, come tonno e pescespada, con alto contenuto di mercurio, e dal pesce francese, sgombro in primis, per l’infestazione del parassita Anisakis. Ma sul podio del rischio ci sono anche i materiali a contatto con gli alimenti (Moca). Per i quali si riscontra la cessione di sostanze molto pericolose per la salute del consumatore (cromo, nichel, manganese, formaldeide ecc.), in particolare per quelli importati dalla Cina. Nella black list alimentare – precisa la Coldiretti – ci sono poi i pistacchi dalla Turchia e le arachidi dall’Egitto per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene. Presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti, e la salmonella enterica nelle carni avicole polacche.

(LaPresse)

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