Comunicazione, il papa chiude la partita nomine: la brasiliana Murray è la vice di Bruni

Parla correntemente diverse lingue: oltre all'italiano e al portoghese, anche lo spagnolo, il francese e l'inglese

in foto Papa Francesco

CITTA’ DEL VATICANO – A una settimana dalla nomina del suo nuovo portavoce, Matteo Bruni, Papa Francesco chiude la partita delle nomine per i vertici della comunicazione del Vaticano. Con la vice-direzione della sala stampa della Santa Sede. Ancora una volta, la seconda in sala stampa è donna: è la giornalista brasiliana di Radio Vaticana Cristiane Murray.

Le competenze linguistiche di Murray

Come Matteo Bruni, la sua vice parla correntemente diverse lingue: oltre all’italiano e al portoghese, anche lo spagnolo, il francese e l’inglese. Si dice emozionata per la nomina. “Per i giornalisti e i colleghi del Dicastero per la Comunicazione è un grande riconoscimento del nostro lavoro quotidiano nel portare al mondo il Vangelo, il messaggio del Papa e della Chiesa”, spiega.

Gli incarichi ricoperti

Oltre a essere una risorsa interna ai media vaticani da quasi 25 anni, Murray è esperta di Amazzonia. Qualità non da poco conto, a pochi mesi dal sinodo per la Regione Panamazzonica che si terrà a ottobre. E infatti da un anno collabora con la Segreteria Generale dell’assise dei vescovi. “La scelta di una donna con le radici in Brasile e lo sguardo aperto sul mondo testimonia la volontà di costruire una squadra che sappia parlare il linguaggio di chi ci ascolta”, commenta il prefetto della Comunicazione, Paolo Ruffini.

La nomina di vice di Bruni

La nomina della vicedirettrice arriva dopo quella di Bruni a direttore della sala stampa e di Sergio Centofanti a vicedirettore editoriale del dicastero della Comunicazione, secondo del giornalista Andrea Tornielli. I vertici della sala stampa erano rimasti vacanti alla fine del 2018, con le dimissioni inaspettate di Greg Burke e di Paloma Garcia Ovejero.

La riorganizzazione del settore comunicazione

Poche settimane prima, il dicastero era stato riorganizzato, con la nomina di Ruffini a prefetto, la sostituzione di Giovanni Maria Vian con Paolo Monda alla direzione dell’Osservatore Romano e l’introduzione della figura di direttore editoriale del dicastero affidata a Tornielli.

(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)

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