Comunità matura e geografia perfetta: Grazzanise merita l’hub commerciale

Enrico Petrella

CASERTA – Da territorio noto alle cronache soltanto, e per troppi anni, perché teatro di gravi reati, a protagonista di una inaspettata primavera sociale: è la metamorfosi di Grazzanise. Una mutazione, ancora in corso, e quindi fragile, che è già in grado di darle, però, la possibilità di candidarsi ad accogliere quell’hub commerciale che manca alla Campania e che, con il mondo dell’e-commerce sempre più imperante, è diventato essenziale per l’economia del meridione.
“Se l’amministrazione ha avuto la forza di arrivare a Roma e proporre a Guido Crosetto, ministro della Difesa, l’idea di usare la pista dell’aeroporto militare anche per fini civili, è perché prima di prendere quel treno per la Capitale, io e i miei consiglieri abbiamo lavorato tantissimo”: Enrico Petrella, alla guida di Grazzanise dal 2020, rischia di diventare il sindaco che sarà chiamato a collaborare alla realizzazione di una delle infrastrutture più importanti del sud Italia. E se succederà, ha ricordato a Cronache, “è grazie all’aver intrapreso, con coraggio, un percorso ambizioso, ma affrontato a piccoli passi”. “Non si può iniziare subito con il grande progetto – ha dichiarato Petrella – bisogna partire dalle cose semplici”.
Cioè? Lei da dove ha iniziato?
Dal riempire il Comune. C’erano pochissimi dipendenti, una marea di nodi da sciogliere, contenziosi, conti da riordinare, progetti dimenticati, risorse non utilizzate. I primi mesi di amministrazione sono stati complicatissimi. Serviva innanzitutto preparare la squadra, riempire le caselle vuote in organico e solo dopo agire.
E una volta formata la squadra?
Tante energie sono state spese per convincere i cittadini a rispettare le semplici regole del vivere civile. Sono quelle che nelle altre città, dove ci rechiamo per lavoro o in vacanza, ci viene naturale osservare. Beh, non capivo perché non dovessimo rispettarle anche a Grazzanise.
E ora vengono seguite?
Siamo a buon punto. Di certo abbiamo gettato le basi.
Poi?
Ci siamo dedicati fisicamente al territorio: migliorare la viabilità, renderla sicura, potenziare la raccolta differenziata, contrastare gli sversamenti dei rifiuti nelle periferie, recuperare i tributi non incassati, abbellire il paese con il verde, creare degli spazi dove i cittadini possono trascorrere socializzando il loro tempo libero. Fatto questo, abbiamo alzato il tiro.
Come?
Riqualificando in modo concreto i beni confiscati alle mafie, ottenendo importanti finanziamenti grazie ai quali abbiamo migliorato e miglioreremo le strutture già esistenti e ne creeremo anche delle altre. Senza tutto questo, la comunità non sarebbe stata matura e pronta per pensare più in grande.
All’aeroporto.
Sì. Ma anche in questo caso lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo tenendo ben saldi i piedi per terra. Il mantra è: a piccoli passi. L’aeroporto è un tema che ha già provocato negli anni scorsi troppe delusioni e scottature ai miei concittadini.
Si riferisce alla possibilità, sfumata, di realizzare uno scalo civile?
Corretto. L’aeroporto militare che Grazzanise ospita è una realtà già importante. Serviva un’idea che potesse renderla, in modo concreto e senza piani faraonici, anche un’occasione di sviluppo per i civili grazzanisani e dell’intera regione. E così, durante una riunione a cui erano presenti il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola e Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale, saltò fuori l’idea dell’hub commerciale.
Idea che non ha messo in un cassetto.
Grazzanise si trova in una posizione geografica invidiabile. È a pochi passi da Napoli e soprattutto si trova nelle prossimità di uno degli snodi viari più importanti del meridione. E, altro aspetto da non sottovalutare, è a pochi chilometri dall’interporto di Marcianise-Maddaloni, che si può raggiungere percorrendo la Nola-Villa Literno e un tratto della Giugliano-Marcianise. Significa che le merci potrebbero raggiungere il bassa Volturno con estrema fluidità: insomma, la tappa finale, o iniziale, di percorsi fatti su rotaie e su gomma.
Non va dimenticato lo spazio. Grazzanise ne ha tanto. Non sarà un Capodichino bis…
La base militare è già molto ampia di suo e ci sono anche molti altri terreni su cui, se necessario, si potrà intervenire. Ma il punto di forza di tutta questa storia che voglio sottolineare è un altro.
Quale?
La disponibilità data dal ministero della Difesa. Senza, non staremmo neppure qui a parlare dell’hub. Mi spiego meglio: quando a settembre mi sono recato a Roma insieme al consigliere regionale Alfonso Piscitelli, il vero artefice di quel cruciale appuntamento, abbiamo appreso che l’Aeronautica non avrebbe avuto problemi a valutare un uso promiscuo della pista. E quella è stata una notizia bellissima ed essenziale: era l’ostacolo più grande da superare e siamo riusciti a mettercelo subito alle spalle. Dopodiché Crosetto ci ha chiesto di lavorare al progetto, di coinvolgere la Regione…
Insomma, da uomo pratico, vuole i numeri.
Esatto.
La politica campana sembra che stavolta stia dando prova di profonda maturità.
Vero. Tutti i nostri rappresentanti in Parlamento e in Regione si stanno muovendo nella stessa direzione: lavorano insieme per realizzare questo progetto. E l’ordine del giorno approvato alla Camera su spinta di centrosinistra, centrodestra e 5 Stelle ad inizio ottobre ne è stata la prova. L’esecutivo si è impegnato ad inserire lo scalo commerciale di Grazzanise nel Piano nazionale degli aeroporti.
Un’opera del genere è un’occasione irripetibile per il territorio. Ma significherà, se va in porto, anche dover affrontare tantissime criticità. Non ha paura?
Il segreto è muoversi con equilibrio, senza strappi, procedendo gradualmente. E soprattutto fare ogni cosa vincolandosi alle leggi e avendo come fine il bene della comunità e non dei singoli. E di un’altra cosa sono certo. Grazzanise è matura per essere protagonista.
Ma in concreto, cosa porterà l’aeroporto alla provincia di Caserta e alla Campania?
Sicuramente darà un fisiologico impulso occupazionale. Mettere in piedi un hub significa dover coinvolgere tante unità. E creare lavoro è sempre una buona cosa.
E fornirà alla Campania un servizio che non ha.
Sono pochissimi i voli tesi al trasporto merci che partono da Capodichino. Conosco imprenditori che per spedire all’estero la merce che producono sono costretti a raggiungere Verona. Immaginate quanti chilometri, se verrà attivato l’hub a Grazzanise, le industrie campane andrebbero a risparmiare.
Da non sottovalutare l’indotto che si genera intorno allo scalo.
Certo. Arriveranno tante persone che, logicamente, necessitano di servizi. E la comunità dovrà essere brava ad intercettare quei bisogni e soprattutto a offrirli.
Torniamo al presente. Il progetto per l’hub commerciale a che punto è?
La disponibilità della Difesa e la promessa del governo di inserire lo scalo nel Piano nazionale dei trasporti erano tasselli fondamentali e siamo riusciti a riempirli. Adesso si dovrà lavorare ai numeri che chiede Crosetto e per farlo attendiamo che la Regione e il Governo stanzino delle somme. L’idea è coinvolgere le eccellenze universitarie campane per prepararli. Abbiamo bisogno di cifre, di dati, di un piano di fattibilità che dimostri come Grazzanise sia il posto giusto per ospitare l’hub, senza perdersi in mega progetti. Avanzeremo a piccoli passi.
Ma ci crede?
Devo. L’amministrazione di Grazzanise farà tutto quanto nelle sue disponibilità per rendere reale l’idea dell’hub commerciale. Si stanno inanellando tutte le condizioni necessarie per concretizzare l’opera. I politici casertani che ci rappresentano in Regione e in Parlamento stanno facendo fronte unico. Il Governo nazionale sta mostrando la giusta sensibilità sul tema. E la comunità, voglio sottolinearlo, è matura per compiere il salto di qualità. Se non ci credo ora…

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